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Il caso dei manifesti attaccati in città dagli attivisti de La Base continua a tenere banco. Il senatore di Forza Italia Mario Occhiuto ha posto all’attenzione l’accaduto chiedendo che anche le forze di sinistra prendano una posizione per quello che ritiene qualcosa di intollerabile. Il casus belli continua ad essere il voto favorevole, espresso insieme agli altri esponenti di centrodestra calabresi a Palazzo Madama, sull’Autonomia differenziata. La Base ha annunciato la presenza in piazza sabato 2 marzo e poi di nuovo il 23, nella grande manifestazione che sta organizzando la Cgil, perché chi questa terra la vive o vorrebbe viverla, la ama e rispetta ha il diritto di protestare e opporsi all’ennesima ingiustizia sociale.
La Base questa mattina ha inteso replicare all’ex sindaco di Cosenza, con un ulteriore documento in cui ribadisce le proprie motivazioni, sostenendo che «in questo Paese non è più legittimo contestare la classe politica nel merito della loro attività di rappresentanti del popolo perché l’Autonomia Differenziata sarà la definitiva mazzata sulle spalle dei territori meridionali. La secessione dei ricchi».
«In piena continuità con il clima repressivo delle ultime settimane, le sue parole gridano addirittura al terrorismo e minacciano denunce a nostro carico – dicono gli attivisti -. Sinceramente penoso e con un’idea del fare politica che si limita evidentemente alle passeggiate dentro e appena fuori i palazzi romani. Non si può forse protestare? Non si può essere in disaccordo con un disegno di legge che decreta la fine di ogni speranza per una terra da cui noi giovani siamo costretti a scappare?»
«Caro onorevole – evidenziano – sono proprio le regioni del Nord, dove siamo costretti ad emigrare, a beneficiare dell’Autonomia Differenziata, non di certo la Calabria. Se le regioni più ricche tratterranno buona parte del gettito fiscale e lo reinvestiranno in servizi regionali migliori e all’avanguardia, ci saranno meno soldi nelle casse dello Stato per finanziare i vostri tanto acclamati livelli essenziali di prestazione (LEP). La coperta è troppo corta e voi lo sapete. D’altronde, in ambito sanitario, è dal 2001 che esistono i livelli essenziali di assistenza (LEA) e da allora, in Calabria, non sono mai stati soddisfatti. Come vede, il fatto di definire dei livelli essenziali non implica che questi vengano rispettati».
«Ma soprattutto, perché dovremmo accontentarci di livelli essenziali? Le malattie arrivano senza badare al luogo di residenza presente sulla carta d’identità, pretendiamo gli stessi servizi di qualità di cui dispone un cittadino lombardo. La sanità, l’istruzione, i trasporti e tanto altro dovrebbero essere servizi garantiti in modo omogeneo in tutto il Paese, l’Autonomia Differenziata aumenterà drasticamente e definitivamente le differenze che già spaccano il Paese. In conclusione – sostiene ancora La Base – le condizioni che avete posto perché l’Autonomia Differenziata venga realizzata sono specchietti per le allodole».
Quello che accadrà secondo gli attivisti cosentini «è che tutte le carenze dei servizi pubblici verranno compensate da grandi investimenti privati; e noi lo sappiamo cosa fanno i privati quando hanno campo libero nei servizi fondamentali, lo abbiamo scoperto sulla nostra pelle: pensano solo al loro profitto. Tagliano, licenziano, riducono le prestazioni all’osso pur di garantirsi un ampio margine di guadagno».
«Quindi senatore Occhiuto, forse non è tanto l’uso del suo volto pubblico in manifesti ironici ad irritarla; forse a preoccuparla sono il dissenso e le parole chiare sulle conseguenze dell’Autonomia Differenziata. E quando chi governa ha paura del dissenso, allora intimidisce e prova a spostare l’attenzione su altro» la chiosa del documento diffuso».