«Quanti minimizzano la tornata elettorale ormai alle porte, quanti provano a perimetrarla, sterilizzarla, magari mettendo le mani avanti, o non hanno capito la partita oppure sono in difficoltà. Si vota in grossi centri, simbolici per censimento e geopolitica della società calabrese. Il risultato complessivo che ne verrà fuori sono certo che segnerà una svolta per la politica calabrese. Soprattutto nel campo del centrosinistra». Così il segretario regionale del Psi Luigi Incarnato.

«A Lamezia siamo a fianco di Doris Lo Moro. Un profilo che rintraccia nemici (ben diversi dagli avversari) solo da parte di chi ha inteso diversamente il rapporto tra la gestione della cosa pubblica e gli interessi privati. Per come intendiamo noi l’impegno politico era impossibile non sostenerla. A Cetraro e a Paola le solide radici socialiste e riformiste di Giuseppe Aieta e Roberto Perrotta possono rilanciare Comuni nevralgici della costa tirrenica cosentina cosi come, proseguendo l’ottimo lavoro di Gianni Papasso, Carmen Gaudiano a Cassano. Un capitolo a parte, però, merita il voto di Rende, riconosciuta “capitale” del socialismo riformista calabrese», continua Incarnato.

«In questo perimetro cosi griffato sul piano economico e culturale, alcune forze trasversali di potere hanno opposto resistenza in ogni modo alla corsa di Sandro Principe. Cosa che i socialisti hanno, invece, incoraggiato, difeso, sostenuto, rappresentando Sandro Principe, la figura politica più prestigiosa della città, protagonista del suo rilancio dopo l’inferno dello scioglimento per mafia. Come dire che solo chi ha realizzato il sogno di Rende può tirarla fuori dell’incubo in cui l’hanno lasciata, con pragmatismo, competenza, esperienza, senso del vivere e del far vivere bene; Con visione e soprattutto tanti giovani al seguito», aggiunge Incarnato.

«Azione, ideali e concetti propri dei riformisti veri e  siamo noi. Perché questa è la vera missione del centrosinistra. Lottare per migliorare, per cambiare. Oggi, lottare per contrastare e sostituire una destra al potere regionale incline all’uso più privato possibile del potere e soprattutto abile a creare enormi buchi di bilancio come è certificato al Comune e alla Provincia di Cosenza. Contro questo schema, che uccide la Calabria, deve lottare il vero centrosinistra. Una coalizione larga, culturalmente condivisa e densa, che non lasci fuori nessuna sensibilità e che si ponga come obiettivo quello di migliorare la vita dei calabresi. Uno schieramento coinvolgente e motivato, che si nutra di valori etici così come ha sottolineato Conte a Rende. Chi non lo fa, o peggio, si accorda, non può stare dalla nostra parte», conclude Incarnato.