La giornata nazionale della bandiera si celebra ogni anno il 7 gennaio. La Repubblica festeggia così la nascita del proprio Tricolore. Cosenza conserva gelosamente uno dei drappi patriottico più antichi d’Italia. Grazie ad una sapiente opera conservativa, oggi è esposto al Museo dei Bretti e degli Enotri diretto da Marilena Cerzoso.

«Ho voluto onorare questo vessillo risorgimentale per rendere il giusto omaggio al simbolo più alto della Nazione: la nostra bandiera» ha detto il sindaco Franz Caruso in visita presso uno dei luoghi di maggiore cultura della città. «Visitarlo, soprattutto il 7 gennaio, è stata un’emozione che auguro di provare a tutti i cosentini. La storia di Cosenza e quella d’Italia sono racchiuse qui. Non c’è futuro senza memoria».

«Celebriamo questa giornata – ha poi aggiunto il primo cittadino – perché è doveroso. Cosenza ebbe il suo importante ruolo nei moti insurrezionali, in più questo reperto storico è importantissimo su cui c’è una diatriba storica. C’è chi dice che fu portato qui da fratelli Attilio ed Emilio Bandiera, invece c’è chi dice fu il primo tricolore dei moti del nostro territorio. A prescindere, è di una valenza enorme».

«La datazione è certa: 15 marzo 1844 – dice la direttrice Marilena Cerzoso -. La più probabile tra le due versioni è però la seconda, quando, con a capo Salfi che impugnava il tricolore, fu assaltato il Palazzo dell’Intendenza. E’ una delle bandiera tra le più antiche di Italia dopo quella di Reggio Emilia e per noi è importantissimo esporlo al Museo dei Bretti e degli Enotri che testimonia il legame con il territorio».