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La bonifica dell’ex discarica di Sant’Agostino e della Legnochimica di Rende infiamma la campagna elettorale. Tutto inizia due giorni fa quando l’assessore regionale all’Ambiente Giovanni Calabrese, partecipando a una manifestazione pubblica organizzata dal candidato a sindaco di centrodestra Marco Saverio Ghionna, annuncia che la bonifica dell’area di Sant’Agostino è stata inserita nell’elenco degli interventi per il settore prioritario “Rischio ambientale” finanziati con l’FSC 2014/2020: 300mila euro destinati al piano di caratterizzazione e redazione analisi del rischio. Cinque milioni di euro per la progettazione definitiva, lavori bonifica e messa in sicurezza.
Ampie rassicurazioni sono arrivate nel corso della stessa iniziativa elettorale da parte dell’assessore Calabrese anche a proposito della bonifica dell’area dell’ex Legnochimica. Queste le sue parole: «La Regione ha in mente di avviare un progetto pilota per capire la situazione complessiva e studiare insieme al futuro sindaco le possibili strade da percorrere al fine di arrivare alla bonifica del terreno».
I Socialisti: «Emergenza ambientale sfruttata a fini elettoralistici»
Le dichiarazioni dell’assessore regionale all’Ambiente Giovanni Calabrese non sono piaciute per niente ai Socialisti di Rende, che accusano l’esponente dell’esecutivo regionale di avere strumentalizzato per fini elettoralistici quelle che sono due grandi emergenze ambientali che da anni affliggono la Città del Campagnano e i suoi abitanti. Piccata la nota diramata agli organi di informazione: «Essere messi al corrente dall’assessore Calabrese che la questione sarà affrontata e risolta è una mancanza di rispetto. L’assessore Calabrese e il presidente Roberto Occhiuto, in carica quest’ultimo da oltre tre anni, avrebbero dovuto già attenzionare e risolvere la questione per il bene della collettività e la tutela della salute pubblica. Peraltro, la comunicazione in pompa magna di Giovanni Calabrese al candidato a Sindaco del suo stesso schieramento politico e non ai commissari del Comune, che ne sono i legali rappresentanti pro tempore, fa nascere non pochi dubbi sulla veridicità dell’azione portata avanti e delle notizie rilasciate.
Fratelli d’Italia: «In 30 anni i Socialisti non si sono accorti di queste bombe ecologiche»
La replica del centrodestra alle accuse avanzate dai Socialisti non si è fatta attendere. In un comunicato stampa, Fratelli d’Italia afferma: «È strano che proprio i Socialisti che hanno governato Rende per oltre trent’anni, non si siano mai accorti dell’esistenza di queste “bombe ecologiche”, senza mai proporre una soluzione concreta. Relativamente all’ex Legnochimica facciamo presente che lo stabilimento insiste su un’area privata in cui la Regione non ha competenza alcuna.
La soluzione che abbiamo individuato è quella per cui il Comune, con Marco Ghionna sindaco, proverà a sostituirsi al privato nella bonifica. Naturalmente prima di arrivare a questa azione, è necessario effettuare un piano di caratterizzazione dell’area per capire qualità e quantità dell’inquinamento in essere. Con la disponibilità dei dati effettivi, sarà quindi possibile avanzare alla Regione la richiesta di inserire l’area in un piano di bonifica regionale. Ovvio, inoltre, che per accedere al piano di caratterizzazione, servano fondi. L’assessore Calabrese, che ha la delega all’Ambiente da meno di un anno, è venuto a Rende a dimostrare proprio la forte attenzione della Regione nei confronti di questa specifica tematica. Cosa c’è di “elettoralistico” – concludono gli esponenti di Fratelli d’Italia -nello studiare i problemi e nel proporre soluzioni in sinergia con gli enti deputati?».