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Nessuna convergenza sul nome di Giovanni Bilotti. Ieri mattina, nel corso di una riunione interpartitica a cui hanno partecipato M5S, Avs, Rifondazione Comunista e AttivaRende, il Partito Democratico ha ufficialmente proposto agli (attuali) alleati la candidatura a sindaco del giovane ingegnere. La discussione si è basata sulla possibilità di chiedere formalmente al diretto interessato la disponibilità al grande passo così da strutturare poi la campagna elettorale. La Federazione lo ha presentato come un esponente civico, sganciando l’identikit del 31enne da possibili legami o aderenze con i partiti. Del resto, era stato proprio lui sabato mattina a chiarire quale fosse la sua posizione, evidenziando di non sentirsi espressione di alcuna coalizione.
«Non escludo che sarei pronto a sostenere e promuovere un raggruppamento proveniente da nuove e vive espressioni della società, capace di farsi carico delle istanze del territorio, dei giovani, del Terzo Settore, del tessuto economico e sociale. Un movimento – aveva detto – capace di costituirsi, però, attorno ad una visione comune del futuro del territorio, che a quel punto, allora sì, potrebbe trovare l’adesione delle forze politiche, qualunque colore esse abbiano».
Nel corso del confronto, tuttavia, gli interlocutori dei democrat hanno mostrato forti perplessità sulla genesi della proposta di candidatura. A loro avviso, pur riconoscendo le indubbie qualità del professionista, non incarnerebbe pienamente il profilo tracciato qualche settimana fa. Altresì non sarebbe rappresentativo di un’area marcatamente progressista e di sinistra. Sulla questione, tuttavia, ha pesato anche l’eventuale gradimento che il gruppo legato a Marcello Manna avrebbe espresso in maniera silente. Uno scenario che nessuno ha escluso a priori e per il quale si è preferito chiudere a monte il discorso.
La federazione provinciale del Pd, prendendo atto della cosa, ha chiesto a M5S, Avs, Rifondazione Comunista e AttivaRende di attendere a sua volta un nome così da rompere l’impasse che sta caratterizzando l’area di centrosinistra. Sandro Principe e Marco Ghionna sono molto più avanti, il rischio concreto a sinistra è che il tergiversare sparpagli tutti e spenga qualsiasi entusiasmo. Il tavolo progressista in vista delle elezioni di Rende resta convocato in maniera permanente al fine di conseguire, nelle prossime ore, l’individuazione di una candidatura che sia rappresentativa di un percorso politico condiviso. Anche se il Pd vorrebbe insistere su Bilotti…