«Per un assaggio autentico della vivace vita italiana, niente di meglio della Calabria. Questa regione soffre di un’evidente assenza di turisti a causa della sua storia di attività mafiosa e di terremoti – e la mancanza di città iconiche come Roma o Venezia capaci di attrarre i fan di Instagram».

In altre parole: welcome to Calabria. O meglio: lasciate ogni speranza eccetera eccetera, o ancora: scoprite la regione meno instagrammabile d’Italia (avvertite la Ferragni e lasciate a casa l’Iphone).

Sembra quasi uno di quei post di Vittorio Feltri, invece è un avviso promozionale, niente di più di meno di meno. Cosa promuova non è chiaro, cosa invece non promuove è chiarissimo.

Un’abile mossa di marketing da parte di Easy Jet, la compagnia low cost svizzera, che neanche Oliviero Toscani ai tempi d’oro avrebbe pensato per (non) pubblicizzare la Calabria. Ma questa non è una provocazione, tutt’altro. La presentazione di poche righe, tra mafia e terremoti e social di moda, è stata pensata, scritta e approvata dal comparto pubblicità della società.

Con un autentico assaggio di vivacità, in una sola frase, il copy di Easy Jet, è riuscito nell’impresa di distruggere l’immagine di una regione, segnare un autogol di quelli da annali, inferocire una popolazione intera.

In molti hanno iniziato a scrivere lettere di protesta all’indirizzo dell’ufficio stampa della compagnia che oggi dovrà gestire un traffico ben più complicato di quello aereo.