«Noi saremmo un’opposizione morbida? L’immobilismo dell’amministrazione Caruso, che pare interessarsi principalmente di temi regionali, ci impedisce di argomentare discussioni serie, considerato che il dibattito si limita a quisquilie come le parking card. Dovremmo quindi fare questioni di lana caprina per situazioni ereditate dalla loro campagna elettorale? Volevano rivoluzionare la visione della città, ma portano avanti i programmi della precedente amministrazione che era di destra. Lo fanno peggio, ma con puntuale continuità». Giuseppe D’Ippolito, consigliere comunale di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Controllo di Palazzo dei Bruzi, non lesina critiche nei confronti della maggioranza e risponde a chi, specialmente dalla Regione, vorrebbe una minoranza più combattiva nel Consiglio comunale di Cosenza.

D’Ippolito, quindi lei assolve la sua parte politica dall’accusa di inconsistenza?
«Anche se non andiamo sui giornali, lavoriamo ogni giorno per la città. Mi rendo conto che è difficile trasmetterlo sui social, ma ogni cittadino può farsi un’idea. Dopo le elezioni del 2021 era giusto che Cosenza valutasse l’operato del nuovo sindaco. Per i primi due anni hanno accampato la scusa di aver ereditato macerie, ma dall’approvazione del nuovo bilancio in poi, tuttavia, si assumeranno ogni responsabilità».

Tipo?
«Tipo il concerto di Capodanno di Giorgia: più di 300mila euro presi da fondi di bilancio non vincolati. E’ una scelta politica, pertanto, mentre non aver fatto i pacchi natalizi da destinare al settore Welfare per le famiglie più bisognose spero sia solo una dimenticanza. I soldi, come dimostra la delibera di giunta per la notte di San Silvestro, c’erano. La passata amministrazione ne faceva circa mille, anche quella era una scelta politica».

Si attenda repliche da parte di Palazzo dei Bruzi. Altro da aggiungere sul Natale appena passato?
«Certo. Parliamo degli addobbi lungo il corso sistemati grazie all’impegno degli imprenditori locali. Damiano Coveli e Bianca Rende fino a tre anni fa urlavano allo scandalo quando Mario Occhiuto faceva lo stesso. Invocavano perfino la pubblicazione di una lista per capire se avessero o meno rapporti con il Comune. Oggi, invece, va tutto bene. Viva la coerenza».

Ha parlato di immobilismo, ma è innegabile che a Cosenza ci siano i cantieri di Agenda Urbana e del Cis.
«E non lo nego, ma sono pratiche ereditate. Così come è incredibile che ci si vanti di spendere i finanziamenti del Pnrr: ritengo sia il minimo sindacale. L’amministrazione ha fatto solo una cosa di originale».

Anche lei con la storia di Via Roma?
«Sì, perché dalla distruzione della piazzetta nulla è migliorato. Anzi, si tollera perfino il parcheggio sulla destra nella corsia dei pullman. Dopo il passaggio delle ruspe nessuna scelta consequenziale: niente telecamere per gli abusivi, niente sfogo per il parcheggio dei genitori. Nessuna alternativa se non congestionare il traffico. Guardi un po’, proprio come ci accusavano di aver fatto».

Lei è presidente della commissione Controllo. Di cosa parlerete nella prossima riunione?
«Già in questi giorni abbiamo iniziato a discutere e valutare le delibere della giunta che parlano del piano del fabbisogno. Convocherò tutte le sigle sindacali e l’assessore di riferimento. Oggi l’indirizzo del Comune è di dotarsi di dirigenti esterni, così come è stato per lo staff del sindaco. Non colgo più quella demonizzazione, come fatto per anni nei nostri confronti, a rivolgersi a degli esterni. Io avrei fatto scelte differenti: non ci mancano dirigenti, ma risorse di personale intermedio, che oltretutto costa di meno. Alcuni settori funzionano solo grazie ai tirocinanti, che ringrazio e che spero vengano stabilizzati. Prima del concorso, però, mi auguro che si crei una commissione ad hoc come fatto dalla Regione. La trasparenza sarebbe massima».

D’Ippolito, altre pulci da fare?
«Sul Castello Svevo, dove l’amministrazione vorrebbe poter sdoganare la possibilità di festeggiare matrimoni. Perderebbe lo status di luogo di interesse culturale in quel caso, trasformandosi in una sala ricevimenti».

Torniamo ad Agenda Urbana e Cis, i lavori cambieranno il volto di Cosenza.
«Ne discuteremo una volta conclusi. A riguardo si denota l’attivismo del consigliere delegato Alimena ed è l’esempio di come vengono portate avanti le cose da parte di questa amministrazione. Vanno avanti solo alcune pratiche, tante altre sono cadute nel dimenticatoio perché non c’è nessuno che si interessa. Durante i Consigli comunali il dibattito è carente: spesso ci si limita ad approvare senza voce critica. L’unica è stata cacciata dalla giunta: Maria Pia Funaro».

I rumor dicono che proprio Alimena beneficerà del rimpasto diventando assessore.
«Non guardo in casa di altri ma onestamente non so se consigliargli di entrare in giunta. Il mandato dei cittadini preferisco espletarlo all’interno dell’assise, ma la cosa importante è che Caruso rimpingui la sua squadra di governo. E’ carente dopo i recenti avvenimenti e trattenere deleghe di primaria importanza come Bilancio, Ambiente e Cultura ha fatto segnare delle battute d’arresto come nel caso della frana nel Centro Storico, dove la viabilità è un disastro nonostante gli annunci, o come nel caso della Biblioteca Civica con i suoi volumi storici».

Uno dei botta e risposta più vigorosi riguarda l’Amaco, con l’amministrazione che rimanda direttamente ai 10 anni precedenti le responsabilità di quanto accade oggi.
«Siamo ancora in attesa della convocazione del Consiglio comunale dedicato. Ho appreso che l’udienza sul ricorso contro il fallimento è slittata in primavera. Spero che il pubblico consesso venga convocato prima».

Chiudiamo con gli argomenti caldi del 2024.
«Il più chiacchierato è la città unica, per la quale Fratelli d’Italia sostiene l’iniziativa regionale con la prospettiva di un’area metropolitana. Siamo inoltre per non approcciarci a questa vicenda come se fosse un dogma: vogliamo far parlare i cittadini con il voto al referendum».

Altri temi?
«Se si decideranno a fare questa operazione verità ci faremo trovare pronti, chiedendo magari lumi sul perché si siano previste entrate dei tributi dell’idrico circa sei volte superiori al passato per far quadrare i conti. Che fine hanno fatto, inoltre, il project financing per la gestione dei tributi e il bando per la gestione del cimitero e l’annunciata approvazione del Psc? In quest’ultimo caso inutile addurre giustificazioni dovute a ritardi nella ricezione di documenti: li avevamo anche noi e ci impedirono tra mille polemiche di completare l’iter. Non è che si voglia far scadere i termini per riscriverlo da zero? L’impressione è che ci sia qualcuno che governi le scelte dell’amministrazione finché poi non si verificano gli incidenti di percorso come nel caso del presidente del collegio dei revisori con l’elezione di Andrea Manna. La maggioranza può fare tutti i comunicati che vuole parlando di unità, ma la mancanza di condivisione è di dominio pubblico con tanto di virgolettati dei consiglieri comunali. Aspettiamo le prossime mosse».