Il consigliere Giuseppe Pascale, consigliere comunale del gruppo consiliare “Uniti per tutti“, ha presentato una mozione per chiedere al consiglio comunale di Diamante, al sindaco, alla sua giunta e tutti gli uffici comunali competenti, di «provvedere nel più breve tempo possibile» affinché si mettano in campo azioni atte a risolvere la crisi umanitaria a Gaza e il riconoscimento dello Stato di Palestina.

La mozione di Diamante per la Palestina

Giuseppe Pascale, chiede, attraverso la sua mozione che «sia elaborata e inviata con urgenza una risoluzione ufficiale al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Italiana, con la quale si chiede al Governo italiano di: riconoscere ufficialmente il genocidio in atto nella Striscia di Gaza e condannare con fermezza ogni violazione del diritto internazionale umanitario; agire con decisione a livello internazionale per chiedere un cessate il fuoco immediato e permanente nella Striscia di Gaza e garantire l’accesso pieno e sicuro agli aiuti umanitari; farsi promotore, in tutte le sedi internazionali opportune, del pieno riconoscimento dello Stato di Palestina come Stato sovrano e indipendente, secondo le risoluzioni delle Nazioni Unite e i confini del 1967, con Gerusalemme Est come capitale; sostenere ogni iniziativa volta a garantire giustizia e accertamento delle responsabilità per i crimini commessi, attraverso l’operato delle corti internazionali competenti».

Ed ancora, all’articolo 2, chiede che «siano promosse, nell’ambito delle proprie competenze e in collaborazione con il Consiglio Comunale, iniziative di sensibilizzazione e solidarietà nei confronti della popolazione palestinese, attraverso: eventi pubblici informativi e culturali; campagne di comunicazione e raccolta fondi, il coinvolgimento della cittadinanza, delle scuole e delle associazioni locali».

Situazione drammatica

«La situazione umanitaria nella Striscia di Gaza – scrive Pascale nella mozione – continua a peggiorare drammaticamente. Il numero delle vittime civili è in costante aumento, colpendo duramente donne e bambini. A tutto ciò si aggiunge la distruzione diffusa di infrastrutture essenziali, aggravando le condizioni di vita di una popolazione già duramente provata. Numerose organizzazioni internazionali e autorevoli esperti hanno espresso profonda preoccupazione per le gravi violazioni del diritto internazionale umanitario e per la possibile commissione di crimini internazionali nella Striscia di Gaza».

Ed ancora: «Di fronte a un possibile genocidio, non possono esistere distinzioni politiche: la difesa della vita umana e la condanna di tali atrocità sono valori universali che devono unire tutte le forze democratiche. Il diritto internazionale riconosce il diritto all’autodeterminazione dei popoli e sottolinea la necessità di una soluzione giusta e duratura al conflitto israelo-palestinese, basata sul principio di due Stati che convivano in pace e sicurezza. Il Consiglio Comunale ha il dovere morale di esprimere solidarietà alle popolazioni colpite da gravi violazioni dei diritti umani e di farsi promotore di pace, giustizia e rispetto del diritto internazionale».

Poi conclude: «Anche dai piccoli comuni può partire un segnale forte e significativo su questioni di rilevanza globale, contribuendo a formare l’opinione pubblica e stimolando l’azione delle istituzioni nazionali e internazionali. Il nostro impegno può diventare un esempio per i comuni limitrofi, dimostrando che l’azione locale ha una potente risonanza etica e civile, contribuendo alla costruzione di una coscienza collettiva fondata sui diritti umani e sulla pace».