Il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, ieri ha chiesto formalmente ai dirigenti dell’azienda ospedaliera di Cosenza, in un post su Facebook, di spostare immediatamente il reparto di Ematologia dallo stabile che condivide con il reparto di Malattie Infettive. Oggi, il sindaco ha adottato una ulteriore ordinanza con cui “ordina” all’azienda ospedaliera di riportare l’immobile di Malattie Infettive alla sua originaria ed esclusiva funzione, in maniera da garantire più tutela sanitaria in materia virologica.

L’inchiesta di Cosenza Channel: ora si corre ai ripari

La situazione paradossale, denunciata da un’inchiesta di Cosenza Channel (leggi qui),in quei reparti è critica da molto tempo. Tutti sapevano, ma nessuno ha fatto nulla. Ascensori condivisi, mancanza di controlli, personale che di notte contava una sola unità che si doveva dividere tra i due settori, ne hanno fatto un potenziale focolaio infettivo. Ora, ma si tratta di rumors, si parla di accorpare in tutta fretta Ematologia con Pediatria. Questo richiederebbe tempo, tempo che ora, forse, è scaduto. 

Già da settimane, tra lo stesso personale medico, costretto a turni massacranti, la preoccupazione era palpabile ma, ugualmente, dopo la nostra inchiesta, dalla direzione sanitaria nessuno ha voluto commentare. Agire per tempo avrebbe permesso di guadagnare giorni preziosi, ma non è accaduto.

Tutti preoccupati a Cosenza per l’emergenza coronavirus

Adesso la situazione Coronavirus è esplosa come una bomba, e anche se in Calabria, al momento, i contagi sono ridotti, non si esclude, specie dopo l’onda di rientro dal Nord, che anche a queste latitudini bisognerà prepararsi al peggio. E a Cosenza si parte già col piede sbagliato, perché il reparto “rosso”, quello di Malattie Infettive, divide ancora gli spazi con il suo opposto naturale, quello di Ematologia

I malati di ematologia sono molto fragili, in reparto transitano anche persone che aspettano trasfusioni e, fino allo scorso anno, anche donne incinte con sospetta microcitemia. Nonostante l’impegno dei medici la situazione era, e resta, drammatica. Ad essere esposti al pericolo sono anche gli infermieri e i medici stessi, che stanno cercando di organizzarsi al meglio. Ma le unità sono ridotte e gli spazi restano quelli che sono.

In piena emergenza Coronavirus, questa incredibile convivenza tra due reparti, che sarebbero dovuti rimanere a grande distanza l’uno dall’altro, appare ancora più grottesca.