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È servito il voto del sindaco Franz Caruso questa mattina in Consiglio comunale a Cosenza per approvare delle pratiche relative a debiti fuori bilancio. Senza l’alzata di mano del primo cittadino non ci sarebbe stato il numero legale per procedere, perché nel frattempo gli esponenti della minoranza avevano lasciato il pubblico consesso. Magari approfittando delle defezioni tra i banchi della maggioranza.
I lavori dell’assise erano partiti regolarmente, subito stoppati da Mimmo Frammartino. Il capogruppo della neo formazione consiliare “Socialisti democratici” creata con Alessandra Bresciani, ha fatto registrare ai cronisti una presa di posizione parlando a titolo personale, a cui ha dato seguito abbandonando l’aula per «ragioni di coerenza». Ha spiegato di aver prodotto, quando il dottor Giovinazzo era dirigente al Bilancio (oggi vice segretario vicario considerata l’assenza giustificata di Virginia Milano, ndr), una richiesta di accesso agli atti rimasta senza risposta.
«Non riconosco pertanto legittimità – ha detto il consigliere – a chi oggi è chiamato a svolgere un’importante funzione come quella svolta abitualmente dal segretario generale, ma non ha inteso a suo tempo dar seguito alla richiesta legittima di un consigliere comunale». Il consigliere Roberto Sacco, che di recente non nasconde la sua indisposizione per la vicenda relativa alle parking card, lo ha seguito immediatamente nell’abbandonare l’aula sposandone le posizioni.
L’occasione si è fatta ghiotta per l’opposizione quando anche Ivana Lucanto (FdI) ha lasciato la sala per motivi personali al netto di circa 90 minuti di ritardo sull’orario fissato per l’avvio del Consiglio. Poco dopo, anche Michelangelo Spataro e Alfredo Dodaro hanno concluso in anticipo il loro 2023 istituzionale. Una decina di minuti più tardi è arrivato il sindaco, la cui presenza ha garantito la regolarità.
Consiglio comunale balcanizzato

La geografia del Consiglio comunale di Cosenza muta di continuo. Anche stamattina si è registrato un ulteriore cambio di casacca. È stato Gianfranco Tinto a formalizzare l’adesione al nuovo gruppo “Democrazia e Partecipazione”, creato sempre all’interno dello steccato della maggioranza, da Francesco Graziadio e Aldo Trecroci. Tinto ha lasciato quello del “Partito Democratico”, di cui però ha mantenuto la tessera di partito. I democrat restano con il presidente Giuseppe Mazzuca, Francesco Alimena, Massimiliano D’Antonio, Assunta Mascaro e Concetta De Paola.
La notizia è che non sono più il gruppo più rappresentativo dell’assise, che da oggi è “Franz Caruso sindaco” composto da Ivan Commodaro, Chiara Penna, Antonietta Cozza, Francesco Turco, Giuseppe Ciacco e Caterina Savastano. Completano il quadro dei sostenitori dell’amministrazione Caruso i tre appartenenti al “Psi” Raffaele Fuorivia, Andrea Golluscio e Antonello Costanzo. Nel 2024 ci sarà il rimpasto di giunta con l’innesto di due nuove pedine in sostituzione dell’ex vicesindaca Maria Pia Funaro e dell’assessore Francesco Giordano. In più andrà fatta, in base alla nuova geografia, una rimodulazione delle commissioni. Le richieste di certo non mancheranno.