A mezzogiorno il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, è intervenuto pubblicamente per chiarire la vicenda delle assunzioni al Comune finite al centro di polemiche e insinuazioni.

«Pochi mesi dopo la mia elezione – ha ricordato Caruso – una signora, entrando in Comune e incontrando un membro del mio staff, ha detto: “Che bello, sento aria di pulito.” Ho convocato questa conferenza stampa perché voglio che quell’aria resti tale. Perché lo è.»

Il sindaco ha voluto chiarire che non si tratta di una replica alle polemiche politiche, ma di un atto dovuto a tutela della verità e della sua sfera personale. «Non ho mai risposto alle insinuazioni, finché restavano sul piano politico. Ma quando toccano la dimensione personale e familiare, è giusto fare chiarezza. I cittadini meritano di conoscere la realtà, che è stata stravolta da chi non merita la mia considerazione.»

Il tema riguarda il concorso che ha portato all’assunzione, a tempo determinato e indeterminato, di operatori, educatori, psicologi, rendicontatori e amministrativi che già dal 2018 lavoravano nel settore welfare. «È importante sottolineare – ha precisato Caruso – che non si tratta solo di una vicenda del Comune di Cosenza, ma dell’intero ambito territoriale, che comprende 15 Comuni, di cui Cosenza è capofila.»

Caruso ha spiegato che i professionisti assunti collaborano con l’ambito territoriale sulla base di una long list formata nel 2018, attraverso selezioni pubbliche e criteri di esperienza. «Questa amministrazione allora non c’era – ha ricordato – a governare era chi oggi siede nei banchi dell’opposizione. Tutta l’operazione ha riguardato l’ambito territoriale, composto da 14 Comuni oltre Cosenza. Non c’è stato un solo ricorso da parte di candidati esclusi, né per assistenti sociali, né per educatori, psicologi, rendicontatori o amministrativi.»

Il sindaco ha ringraziato i componenti delle commissioni per il lavoro svolto, spiegando che il Comune capofila è stato coinvolto per accelerare le procedure e garantire risposte concrete. «Le commissioni sono state scelte in base ai profili da reclutare. Avevamo cercato, come ambito, di prevedere contratti a tempo indeterminato per tutte le figure, ma le risorse erano limitate.»

Caruso ha poi affrontato un aspetto personale, finito al centro delle polemiche: la presenza tra gli assunti di sua nuora. «È una persona a me molto legata, moglie di mio figlio, ma già attiva nel settore dal 2018, prima che iniziasse la relazione con mio figlio. Mi dispiace dover parlare della mia famiglia, ma è necessario. Peraltro, era candidata all’epoca nella lista a sostegno di Mario Occhiuto.»

La selezione del 2018 ha coinvolto otto figure, tutte con esperienza documentata e continuità di servizio nel settore. «È stato un concorso basato su punteggi e colloquio. A tutti è stato riconosciuto un punteggio fisso legato all’anzianità di servizio. Sono stati contrattualizzati perché avevano maturato esperienza e competenze reali nel welfare. E questo, in un sistema pubblico, non è un privilegio, ma una garanzia di continuità e qualità del servizio. Non ho scheletri nell’armadio – ha tuonato – nè interessi in edilizia e sanità. Le polemiche sono strumentali e sono partite da chi è rimasto ai margini e che noi spazzeremo via».