«Forza Italia, tutta, Sostiene Marco Ghionna e chi volesse allontanarsi dal nostro progetto, non è di Forza Italia. Ammesso che lo fosse è già fuori dal partito, inutile fuorviare i cittadini, capiamo che la coerenza alle nostre latitudini è cosa molto rara!». Così Eugenio Aceto, commissario di Forza Italia a Rende, in una nota.

«I cittadini – prosegue il comunicato – capiranno chi ha fatto della coerenza una virtù da chi utilizza le elezioni collocandosi dove più conviene per meri interessi personali. Il canto delle Sirene attrae i naviganti di queste imminenti elezioni amministrative. In tanti si sono lasciati trasportare verso il naufragio, e pochi sono gli Ulisse che hanno resistito alle tentazioni.

Il comitato del (No) Laccio, è parzialmente ricomposto, i dissidenti hanno provato a resistere alla Sirena Partenope, chiedendo aiuto prima al Cdx e poi al Csx. Alla fine hanno capito che nessuno avrebbe accettato le loro imposizioni, ed il gioco è fatto, tornare da chi loro stessi hanno incoronato leader e li ha sempre denigrati e sottomessi».

Elezioni a Rende, Forza Italia sostiene Ghionna e attacca Principe

«Per non sfigurare con la città – prosegue la nota di Aceto – parlano ancora di difesa dal rischio della città unica. Forse non hanno ascoltato le dichiarazioni di Marco Ghionna che ha chiaramente confermato che la volontà popolare dovrà essere rispettata. L’assurdo é rappresentato dal fatto che nulla abbiano detto, all’indomani del risultato referendario, i loro alleati, maggioritari, del Partito socialista Cosentino che sosteneva fortemente la fusione.

Mentono sapendo di mentire. Ed ancora utilizzano questo argomento per fare presa richiamando ad una Rendesità che offende tutti coloro che vivono Rende. Studenti, commercianti, residenti o semplici investitori, Rende è dei cittadini che la vivono e non dei politici che la vogliono riprendere, come da loro slogan, per assoggettarla ai loro interessi personali rasentando l’ossessione».

«Vorrei ricordargli che il default finanziato dell’ente, che ha causato il degrado della nostra città, è stato dichiarato dal Commissario Valiante dopo il primo commissariamento del 2012 a guida socialista. Questo ha decretato e fatto emergere gli scempi della mala gestione attuata da chi non ha saputo raccogliere l’eredità di Cecchino Principe. Opere comunali incomplete, debiti fuori bilancio, oneri d’urbanizzazione ed espropri non pagati e tanto altro. È facile far finta di nulla, la storia non si cancella sia per le cose positive che per quelle negative».