In questo momento, vedere che in Calabria l’argomento sanità pubblica sia diventato così condiviso e sentito, mi porta a credere che la via è tracciata e, se continueremo a seguirla senza sbandamenti, forse ci condurrà dove deve. Ha detto bene Gino Strada ieri a Crotone: c’è bisogno di una una separazione tra la sanità pubblica e il resto, e per rompere questo legame è necessaria una responsabilità della politica. Questo è un nodo antico che va sciolto dando da subito un segnale forte che dimostri un cambio di passo.

Da parte mia la battaglia su questo fronte sta andando avanti da tempo, non senza ostacoli, perché credo fortemente che i cittadini di questa regione debbano avere il diritto e la serenità di potersi curare e di far nascere i propri figli in strutture pubbliche, sicure e vicine alle loro famiglie.La pandemia ha portato morte e dolore, ma da drammi così profondi, qualcosa di buono deve per forza venir fuori, mi ostino a crederlo. Anche la travagliata scelta del commissario ad acta è un segnale che io interpreto come positivo. In altri momenti storici una nomina del genere avrebbe fatto gola a chiunque e non creato un fuggi fuggi.

In dieci anni di commissariamento in tanti neanche sapevano dell’esistenza di un commissario ad acta o cosa facesse di preciso. Ma ogni cosa è cambiata. Ora qui non si può sbagliare, non più; adesso non siamo più voci isolate che chiedono e si battono perché tutto vada nel verso giusto. La Calabria è diventata una regione in cui gli errori non sono più coperti dal silenzio ma fanno incredibilmente rumore. Concordo con le parole del neo commissario ad acta Guido Longo quando dice: «La legalità porta servizi migliori, libertà di scelta e soprattutto risparmio. Ma c’è anche l’altra esigenza, l’esigenza di migliorare qualitativamente lo standard dell’assistenza sanitaria».

Ecco, mi piacerebbe che il commissario partecipasse a una riunione del consiglio regionale. Lo scambio di idee con chi vive e lavora sul territorio da anni è un punto importante di ripartenza per capire come siamo arrivati qui e come possiamo risalire la china. Adesso dobbiamo dimostrare che in questa regione si può cambiare davvero direzione. (*consigliere regionale)