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Manca poco all’incontro definitivo che dovrà risolvere la questione sul nome che rappresenterà la coalizione di centrodestra alle prossime elezioni Regionali. Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni si incontreranno entro la fine di questo week-end, mettendo fine ad una telenovela iniziata nel mese di settembre, quando la Lega ha iniziato a dire no alla candidatura di Mario Occhiuto quale governatore della Calabria. Un no che si è ripetuto nel corso dei mesi, fino a ieri quando il partito leghista ha ribadito in modo deciso che non accetterà né la figura del sindaco di Cosenza né tantomeno quella del fratello, il deputato di Forza Italia Roberto Occhiuto. Quindi, è un no legato più alla famiglia Occhiuto che alla scelta di uno dei due candidati. Dal canto suo, Silvio Berlusconi spera di convincere Matteo Salvini ad accettare Mario Occhiuto, nome indicato prima dal coordinamento regionale di Forza Italia e ratificato dai vertici nazionali qualche mese dopo. Cosa rischia Forza Italia? Una spaccatura profonda.
Mario Occhiuto pronto a correre da solo
Se Matteo Salvini e Cristian Invernizzi chiedono un nome diverso da quello del sindaco di Cosenza, dichiarando che «Forza Italia in Calabria ha dieci sindaci bravi, ne scelga uno e lo sosteniamo», Mario Occhiuto va dritto per la sua strada. Secondo i beni informati, l’architetto avrebbe radunato le truppe chiedendo il massimo sostegno per portare avanti una candidatura autonoma lontana dai partiti, credendo fortemente di poter vincere (o quantomeno di essere il miglior perdente). L’intenzione del sindaco di Cosenza è quella di replicare, più o meno, lo schema utilizzato nelle ultime elezioni Comunali, dove c’erano 15 liste che lo supportavano nella corsa a Palazzo dei Bruzi. Per le Regionali, tuttavia, è impensabile mettere insieme tutti questi candidati, ma Mario Occhiuto confida di costruire almeno cinque-sei liste civiche.
Consiglieri regionali di centrodestra al fianco di Occhiuto?
La vera novità sarebbe rappresentata dal fatto che a seguire l’architetto ci potrebbero essere tutti i consiglieri regionali uscenti del centrodestra, ad eccezione di Fausto Orsomarso che prenderebbe un’altra strada qualora ci fosse la rottura definitiva tra Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. L’ultima ipotesi è quella che Matteo Salvini decida all’ultimo minuto di non presentare alcuna lista. A tal proposito, registriamo (come da tempo abbiamo scritto) forti fibrillazioni dentro la Lega. Invernizzi e Sofo sono l’uno contro l’altro. Il primo, in qualità di commissario regionale del partito, immagina anche un supporto esterno all’eventuale maggioranza (senza entrare in Giunta), il secondo (dopo il ricorso bocciato per l’Europarlamento) spinge per avere un peso specifico nella coalizione di centrodestra, avanzando la “candidatura” per la carica di vicepresidente della Giunta regionale.
Abramo candidato dei Gentile, Lega e Fratelli d’Italia
Il rischio quindi è che la Lega rimanga impantanata sul nome di Mario Occhiuto, favorendo una scissione politica che potrebbe causare problemi a livello nazionale. Forza Italia, comunque, si giocherà fino all’ultimo la carta del sindaco di Cosenza, ma sarebbe tentata di mettere sul piatto anche il nome di Caterina Chiaravalloti, presidente del tribunale di Latina e figlia dell’ex governatore Giuseppe Chiaravalloti, rimasto in buoni rapporti con i forzisti. Da scartare, invece, Sergio Abramo che non è gradito a Silvio Berlusconi ma che potrebbe essere il candidato governatore post-scissione dei gruppi che fanno riferimento ai Gentile, e candidato presidente della Lega e di Fratelli d’Italia.
Paolo Becchi bacchetta Matteo Salvini
Sul valzer delle candidature si è espresso anche l’ex ideologo del Movimento Cinque Stelle, il professor Paolo Becchi che a Radio Padana ha bacchettato Matteo Salvini: «La Calabria e i calabresi meritano rispetto. Salvini sta insistendo sull’Emilia-Romagna dopo che la coalizione di centrodestra ha appoggiato il suo candidato. Io avrei evitato questo coinvolgimento totale verso l’Emilia, disinteressandosi della Calabria. Forza Italia ha indicato un nome, un sindaco di una città che dal punto di vista dello sviluppo ecologico, ecosostenibile, dicono tutti – non è un giudizio che do io – pare abbia amministrato bene».
«A 20 giorni dalla presentazione delle liste la Lega non sa chi inserire, chi candidare. In Calabria – aggiunge Paolo Becchi – un centrodestra solido e coalizzato sarebbe vincente, perché Oliverio non ha lavorato bene». E conclude: «L’Emilia Romagna è tutta in salita, perché Bonaccini non ha governato male, mentre la Calabria sarebbe tutta in discesa. Non capisco perché si siano impuntati su un nome». Infine, una battuta su Pippo Callipo (candidato del Pd): «E’ un imprenditore che ha un buon consenso, può diventare un candidato forte».