Forte e significativa risposta da parte dei sindaci della provincia di Cosenza e in particolar modo del Tirreno, alle sollecitazioni del primo cittadino di San Lucido Cosimo De Tommaso. La sua persona e l’amministrazione che dirige sono costantemente fatti oggetto di intimidazioni e minacce. L’ultimo caso, eclatante, è il cartello che indica il cimitero appeso dinanzi al municipio nei pressi della sua autovettura.

I mezzi incendiati non si contano più, segno che la criminalità sta accusando il colpo per la gestione tutta protesa alla legalità dell’inquilino principale del Comune. «Questi atti non fermeranno la nostra azione amministrativa – ha detto De Tommaso -. Noi sindaci siamo l’ultimo baluardo politico della lotta alla mafia. Questa gente non ci spaventa, andremo avanti dritti per la nostra strada».

Franz Caruso, prendendo la parola dal palco ha spiegato: «La pandemia ha aumentato i problemi e la povertà». «In questo contesto – ha evidenziato – si è inserita la criminalità ed ha aumentato i disagi. Purtroppo, contemporaneamente a questi fenomeni, si riscontrano le casse al verde dei comuni privi di ogni mezzo. La nostra lotta, pertanto, è sempre più ardua».

«Massima solidarietà a Cosimo De Tommaso per i vili atti subiti – ha commentato Vincenzo Pellegrino, sindaco di Amantea -. Ricadono nei giorni del 31esimo anniversario della strage di Via d’Amelio, evento grave che segna lo spartiacque tra legalità e criminalità. E’ del tutto evidente che noi sindaci dobbiamo applicarci di più nel ribadire quanto sia importante viaggiare nel solco tracciato dalla legge. Ma anche negli appelli alla cittadinanza, così che prendano per buono il monito fatto da Paolo Borsellino: la rivoluzione si fa nella cabina elettorale con la matita in mano. E’ lì che popolo seleziona i suoi rappresentanti».