Fa discutere a San Fili, un commento postato sui social dal dirigente del settore Tributi del Comune, Emilio Dante Martino, nel quale il burocrate adombra il sospetto che negli uffici dell’amministrazione qualcuno – non è chiaro se durante la consiliatura in corso o in quelle precedenti, – abbia «esercitato il potere» ovvero approfittato della propria posizione di dipendente del Municipio per ottenere utilità di vario genere, anche di tipo economico, ma pure per avvantaggiare propri congiunti.

Il post, pubblicato su una pagina Facebook nella notte tra il 25 e il 26 giugno scorso, è stato poi rimosso, non prima però che qualcuno riuscisse ad acquisirne il contenuto tramite screenshot. Secondo quanto riferito in una nota diffusa dal gruppo consiliare di minoranza Evoluzione Civica, il commento del dirigente potrebbe essere collegato a una manifestazione pubblica, promossa il giorno prima proprio dai consiglieri di opposizione, durante la quale con i cittadini si è dibattuto proprio in merito alle modalità di funzionamento del settore tributi, in particolare rispetto alla erogazione del servizio idrico integrato, e alla decisione dell’amministrazione di destinare ad altro incarico due dipendenti precedentemente impiegati appunto nel settore tributi, in virtù dell’accordo stipulato con la Golem di Palmi per la fornitura di apposito software di gestione del servizio.

«Infastidito dal ronzio di alcune zanzare – aveva scritto Martino nel commento prima postato e poi cancellato da Facebook – cerco di spiegare la differenza tra “esercitare il potere” e “gestire” facendo uso di qualche utile esempio. “Esercitare il potere”: aumentare le ore a un proprio familiare a discapito di altri dipendenti nella più totale indifferenza di consiglieri, dipendenti, sindacati; avvantaggiare in maniera sistematica un futuro parente nell’esecuzione di manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio fare il cambio gomme delle proprie auto e di quelle della propria famiglia con soldi pubblici; dimenticare di registrare un proprio parente nei ruoli idrici e tari; fare benzina alla propria auto con la scusa di andare a Cosenza per pratiche d’ufficio; sbrigare qualche pratica Imu dietro lauto compenso; realizzare una veranda, anche ben attrezzata per la stagione estiva, totalmente abusiva presso la propria abitazione; dimenticare di avere una rottura in casa, consumare 500 mc di acqua e pagarne un ottavo».

I rappresentanti di Evoluzione Civica ipotizzano che i comportamenti descritti da Martino siano stati da questi rilevati in seno all’amministrazione comunale di San Fili. Per cui, con una interrogazione rivolta al sindaco Linda Cribari, i due consiglieri esponenti del gruppo Andrea Perrone e Ivan Iantorno, depositata il 28 giugno e rimasta a tutt’oggi priva di risposta, chiedono al primo cittadino «se ritiene che il post pubblicato dal dirigente Martino e quindi le opinioni ivi espresse e i contenuti ivi pubblicati, siano attribuibili all’amministrazione di appartenenza e, in caso di parere positivo, se vi siano provvedimenti avviati nei confronti di chi ha commesso l’eventuale illecito descritto dallo stesso Martino; se lo stesso post possa ledere il prestigio e l’immagine del Comune di San Fili e, in caso di risposta affermativa, quali siano gli interventi che si ha intenzione di avviare per la salvaguardia della credibilità dell’Ente; se si ritiene che il dirigente Martino abbia violato il codice di comportamento dei dipendenti pubblici e, in caso affermativo, quali provvedimenti disciplinari sono stati avviati; se i fatti e gli avvenimenti citati dal dirigente Martino possono essere attribuiti alla gestione del Comune di San Fili e se si riferiscono all’attuale consiliatura oppure ad amministrazioni precedenti». Con ogni probabilità la questione approderà in discussione nel prossimo consiglio comunale.