Un episodio insolito ha attirato l’attenzione nel piccolo borgo di Caloveto, in provincia di Cosenza. Alcuni residenti hanno ricevuto notifiche di pignoramento per utenze non saldate, sollevando dubbi sull’autenticità delle firme sulle ricevute di notifica.

Tutto ha avuto inizio quando diversi cittadini hanno contestato il mancato ricevimento delle cartelle esattoriali, attribuendo al Comune la responsabilità di non aver provveduto alla corretta notifica. Gli uffici comunali, insospettiti dalle segnalazioni, hanno avviato verifiche approfondite. Dai controlli è emerso che le notifiche erano state inviate regolarmente e risultavano ricevute, come testimoniavano le firme sulle ricevute delle raccomandate A/R.

Firme sospette: alcuni nomi non corrispondono

Le contestazioni, però, non si sono fermate. Ulteriori indagini hanno portato alla luce un dettaglio sorprendente: alcune firme apposte sulle ricevute di notifica non coincidevano con i destinatari effettivi delle cartelle esattoriali. Tra i firmatari figuravano addirittura persone decedute da tempo. Questa discrepanza ha spinto numerosi cittadini, ignari delle notifiche ricevute a loro nome, a sospettare la falsificazione delle firme per motivi ancora ignoti.

Il prossimo passo: denunce per chiarire il mistero

Spetta ora ai residenti interessati il compito di contestare formalmente le firme, presentando denunce per falsificazione in atti pubblici. Solo attraverso queste azioni si potrà fare luce sull’origine delle firme sospette e risolvere una vicenda che ha generato non poca apprensione nella comunità di Caloveto. La questione, ancora in fase di accertamento, richiede massima trasparenza e un’attenta verifica per evitare futuri episodi simili.