di Piero Minutolo*

A distanza di diversi anni dalla concessione del finanziamento si discute ancora del nuovo ospedale. Dopo aver speso una montagna di soldi pubblici (più di 650.000 euro) per uno studio di fattibilità presentato alla Regione addirittura sette anni fa, continua incessante il tira e molla, si discetta e ci si divide sulla sua localizzazione mentre i cittadini per curarsi continuano ad arricchire le strutture sanitarie del centro nord.

Alla scelta del suolo a Vaglio Lise effettuata dal Consiglio comunale di Cosenza e condivisa anni fa dalla Regione si aggiunge un nuovo studio di fattibilità commissionato anch’esso dalla Regione con un ulteriore impegno di spesa di oltre 100.000 euro per individuare una eventuale nuova localizzazione. Si continua insomma a inseguire la traiettoria della triste storia dei lavori pubblici in Calabria contraddistinta purtroppo da intollerabili ritardi, da opere ideate e mai realizzate ovvero consegnate al mare magnum delle incompiute e dello spreco di soldi pubblici. Ed in effetti i nuovi ospedali della Sibaritide, di Vibo Valentia e della Piana di Gioia Tauro non hanno ancora visto la luce a diciassette anni dal primo finanziamento (2007).

Per non parlare della strada Longobucco – Mare che a distanza di trentaquattro anni deve essere ancora completata, della mancata realizzazione della Metropolitana leggera Cosenza – Rende – Università della Calabria, dell’aeroporto di Sibari e dello svincolo autostradale a Cosenza sud, precipitati in un cono d’ombra dopo anni di promesse e di ingannevoli presentazioni di progetti. Anche sull’alta velocità trionfa la contrapposizione sul tracciato della linea ferroviaria. Il silenzio tombale è calato invece sul contratto di programma Rete Ferroviaria Italiana-Ministero delle infrastrutture che avrebbe dovuto realizzare il collegamento ferroviario tra la stazione e l’aeroporto di Lamezia Terme. Identica storia di rinvii connota l’annosa vicenda della città unica del nucleo centrale dell’area urbana che salvo imprevisti che da noi stanno sempre dietro l’angolo, sarà avviata a soluzione nel lontano 2027.

È inaudito però che anche su un’opera pubblica di grande impatto sociale ed economico sulla vita e sulla salute della comunità ci si comporti come il gambero: un passo avanti e due indietro. La realizzazione del nuovo ospedale è molto, molto più importante di qualsiasi altra opera pubblica ed i suoi tempi d’attuazione non possono essere rinviati ad un tempo futuro, incerto e lontano. Se la politica è ferma perché divisa sulla sua localizzazione, è auspicabile che il Presidente della Regione, Roberto Occhiuto, indica un referendum che dia la possibilità agli elettori dell’area urbana che va da Rogliano-Piano Lago a Montalto Uffugo e dalle Serre alla Presila di scegliere la sua localizzazione tra le diverse ipotesi prospettate dagli studi di fattibilità.

*Presidente Associazione “Io partecipiamo”, già Sindaco di Cosenza