Tutti gli articoli di Lettere e Opinioni
PHOTO
di Mario Occhiuto*
La fusione di Cosenza, Rende e Castrolibero non è un’operazione amministrativa: è un’occasione storica per disegnare il futuro del nostro territorio, valorizzandone la straordinaria bellezza naturale e trasformandola in una risorsa per la comunità.
Immaginiamo un’unica città che si sviluppa lungo i fiumi Crati, Busento e Campagnano, che abbracciano il territorio da nord a sud, legandolo come arterie vive e pulsanti. Le sponde dei fiumi, riqualificate e arricchite da percorsi pedonali e ciclabili, diventano luoghi di incontro, di svago, di cultura, dove la storia e la leggenda del nostro passato incontrano le aspirazioni del futuro. Pensiamo alla confluenza del Busento e del Crati, simbolo della nostra identità, trasformata in un punto nevralgico di attrazione turistica, legata al mito di Alarico.
Immaginiamo che lungo i fiumi resi navigabili sorgano attrattori culturali e del benessere: il Planetario, il maestoso Ponte di Calatrava, il Parco Acquatico, i BoCs art, il Museo di ALARICO, il Viale dello Sport lungo il Campagnano, che già interseca le tre città e che può diventare un vero asse dedicato allo sport, con la realizzazione di un nuovo Stadio per il calcio ma anche per altri eventi e gli spettacoli, con aree destinate al tempo libero, fino alle grandi attività fieristiche da ricreare in quella zona.
Il nuovo Stadio, nell’ottica di una città grande, sarà funzionale non solo alla squadra del Cosenza, che merita di arrivare per la prima volta nella massima serie calcistica, ma anche alla polivalenza di attività sportive dilettantistiche e funzionerà sette giorni su sette come centro polivalente di attività ed eventi.
Unendo questi punti di interesse, potremmo creare una rete di attrattori moderni e inclusivi, capaci di portare vitalità al nostro territorio. Una rete che viene servita dal trasporto pubblico: immaginiamo un sistema unico di mobilità sostenibile, con mezzi elettrici moderni che colleghino le aree verdi, il Parco del Benessere, le zone pedonali, e tutti i punti strategici delle tre città. Una città unica che non solo sia più vicina ai suoi cittadini, ma che sappia anche connettersi con efficienza, riscoprendo la bellezza dei suoi paesaggi e migliorando la qualità della vita.
Immaginiamo le colline verdi che circondano i tre comuni, trasformate in parchi naturali e sentieri panoramici che offrono spazi di rigenerazione per i cittadini e percorsi suggestivi per i visitatori. Pensiamo a una rete di aree verdi che si estendono dai quartieri urbani ai paesaggi rurali di Cosenza, Rende e Castrolibero, dove l’agricoltura, i vigneti e la natura convivono con una città che guarda al benessere e alla sostenibilità.
E i centri storici che diventano luoghi vivi con botteghe artigianali, eventi culturali e spazi di aggregazione con la possibilità di creare percorsi e itinerari turistici e culturali integrati con la possibilità di attrarre visitatori e raccontare le diverse anime del territorio. Le tracce storiche e gli edifici che ricordano, dal periodo romano al Medioevo, la presenza di grandi testimonianze culturali si uniranno con il Museo all’aperto Bilotti, che contiene opere contemporanee di autori come De Chirico, Dalì, Manzu’, Greco, Rotella.
E poi, un sistema sanitario interconnesso: il nuovo Ospedale, collegato in rete con tutti i servizi sanitari diffusi sul territorio, per garantire eccellenza e accessibilità. Una sanità che sia realmente vicina ai cittadini, in una logica di prossimità e innovazione. L’area industriale di Rende può essere trasformata in un grande parco attrezzato, funzionale e sostenibile, capace di ospitare non solo attività produttive, ma anche servizi innovativi per le imprese, spazi di coworking e aree per eventi che attraggano giovani talenti.
Un’altra grande opportunità che la fusione di Cosenza, Rende e Castrolibero potrebbe offrire è quella di trasformare il territorio in un modello di sostenibilità energetica. Immaginiamo un progetto ambizioso che utilizzi le coperture degli edifici pubblici, le aree dismesse e i terreni disponibili per installare impianti di energia rinnovabile, come pannelli solari e fotovoltaici e sistemi di accumulo energetico.
La nuova Cosenza potrebbe promuovere la nascita di una comunità energetica, dove i cittadini e le imprese partecipano attivamente alla produzione, allo scambio e all’uso di energia verde, beneficiando di costi più bassi e di incentivi statali e regionali. Un sistema integrato che colleghi l’area industriale di Rende con l’Università, il Planetario, e gli altri attrattori culturali della nuova Cosenza può trasformare il territorio in un ecosistema dove formazione, creatività e produttività si incontrano.
Una nuova Cosenza che non dimentica il suo legame con il passato, ma lo trasforma in forza per il futuro: una città bellissima, smart e sostenibile, con percorsi fluviali valorizzati, infrastrutture moderne e un sistema di spazi verdi interconnessi che migliorano la qualità della vita. Dove il Parco del Benessere di Cosenza si fonde con altre aree naturali, con il Parco Robinson e il Nicholas Green e la Villa Vecchia a sud, creando un grande polmone verde per tutta la comunità.
E poi l’Università della Calabria, cuore pulsante di innovazione e sapere, che diventa il centro di un sistema urbano che attrae giovani, imprese e creatività, con il suo campus integrato in un paesaggio di bellezza e modernità che si diffonde e si collega al resto della città, alle aree produttive e a quelle culturali e per il tempo libero, attraverso poli strategici interconnessi e un unico sistema di trasporto pubblico urbano in modo veloce e interattivo.
Immaginiamo una città policentrica, dove ogni quartiere diventi un centro vivo e autonomo, capace di offrire ai suoi cittadini tutto ciò di cui hanno bisogno entro 15 minuti da casa: scuole, servizi sanitari, spazi verdi, aree per il tempo libero e opportunità lavorative. Una città che non concentri le sue risorse in un unico punto, ma che valorizzi ogni territorio, rendendo i quartieri residenziali e popolari protagonisti di una vera trasformazione.
Grazie ai finanziamenti riservati alle città capoluogo, potremmo realizzare un grande progetto di rigenerazione urbana, ispirato alla “Rinascenza”: un processo globale che combina salute, sostenibilità e innovazione architettonica. Una visione che non si limita a riqualificare gli spazi, ma che punta a integrarli in un disegno complessivo, creando una città inclusiva, moderna e sostenibile.
Questo progetto non solo migliorerebbe la qualità della vita dei cittadini, ma trasformerebbe il nostro territorio in un modello di rinascita urbana, capace di coniugare bellezza, funzionalità e benessere per tutti. La fusione è questo: è immaginare e realizzare una città che riscopre il suo legame con la natura e ne fa il motore del suo sviluppo. È scegliere di guardare lontano, di costruire un territorio più forte, più coeso, più vivo. È un’occasione unica per trasformare la nostra visione in realtà.
Facciamo del nostro territorio un simbolo di rinascita, per noi e per le generazioni future. Restituiamo a Cosenza e alla sua area urbana – con Rende e Castrolibero – la sua primazia, la sua grandezza che è storica, culturale, artistica e che si fonda sul pensiero critico, sulla tolleranza, l’avanguardia e la bellezza.
*Mario Occhiuto, senatore di Forza Italia e già sindaco di Cosenza