di Matteo Petramala*

Negli ultimi giorni, il dibattito intorno al tema della Città unica, reso oggi ancor più acceso dalla sopravvenuta certezza dello svolgimento del Referendum, ha sollevato numerose discussioni, molte delle quali si sono trasformate in veri e propri scontri politici, allontanando l’attenzione dal vero cuore della vicenda: il benessere e le opportunità di sviluppo per i cittadini. È desolante, infatti, notare come l’intera discussione non si concentri su una seria riflessione delle opportunità ed una approfondita analisi delle criticità di una potenziale Città Unica – e lo dichiaro da esponente di un Comitato oltremodo convinto delle posizioni favorevoli alla fusione – , ma su una palese ed a tratti sconfortante personalizzazione e personificazione di una battaglia politica che nulla dovrebbe avere a che fare con destra o sinistra.

Come Comitato Città Unica, ci sembra che gli unici finiti nel dimenticatoio siamo proprio noi: i cittadini di Cosenza, Rende e Castrolibero. Nessuna discussione, nessuno confronto politico si concentra sul vero cuore della vicenda: il benessere e le opportunità di sviluppo per i cittadini. Questi, semmai, vengono considerati come un pubblico da convincere delle proprie “personali” ragioni, anche a prezzo della verità. Quanti hanno cercato di spiegare ai cittadini se è preferibile la gestione unificata dei servizi (trasporto, rifiuti, ecc.) o la gestione separata per ciascun territorio? Quanti hanno spiegato veramente, dimostrando di conoscere la normativa, a quali fondi si accederebbe veramente attraverso alla fusione?

Quanti hanno spiegato come mai, nonostante negli anni vi sono stati diversi tentativi, non si è mai riuscito ad attuare una fusione o, almeno, una unione dei servizi? Quanti hanno cercato di informare verosimilmente, e non mediante dichiarazioni di improbabili calcoli matematici, la gestione finanziaria dei debiti dei comuni post fusione? Desideriamo prendere nettamente le distanze da queste tensioni politiche, dichiarando chiaramente ed apertamente che non siamo interessati a battaglie di campanilismo o scontri fra partiti, come, in verità, non lo sono i cittadini. Il nostro unico obiettivo, che è senza timore di smentita alcuna, l’unico veramente importante, è lavorare per il bene comune e promuovere una visione concreta e positiva di ciò che questa fusione potrebbe realmente significare per le persone che vivono sul territorio.

La scelta di fondare questo Comitato per il Sì alla Città Unica nasce proprio da uno studio approfondito del tema, dalle conclusioni positive a cui l’approfondimento della materia ci ha portato e dal dovere civico di informare e confrontarci con i cittadini e le parti politiche sul punto. Il nostro impegno è rivolto esclusivamente in favore dei cittadini e al loro futuro, consapevoli che solo attraverso la collaborazione e la condivisione possiamo davvero costruire un territorio forte, prospero e capace di affrontare le sfide di domani e divenire, finalmente, un luogo in cui poter godere di opportunità, servizi e assistenza. Un luogo in cui poter restare. La fusione dei comuni non può essere considerata come una semplice manovra amministrativa, né il referendum come qualcosa da osteggiare a colpi di spesa pubblica: ci troviamo di fronte ad una possibile trasformazione che ha, però, il potenziale di portare benefici tangibili e duraturi a tutti i cittadini.

Sebbene non manchino gli elementi critici, e a tal proposito ci siamo posti persino il problema, non indifferente per ciascun territorio, dell’eventuale Patrono, ciò che riteniamo sia rilevante in questo momento è spostare il focus di un dibattito inquinato e malarico sulle questioni di merito: le uniche che hanno veramente a che fare con i cittadini. Ciò che sconcerta maggiormente, infatti, è che nessuna delle parti politiche si rende conto che è proprio questo modus operandi, emblema di un certo modo di fare politica, ad essere ciò che distanzia l’elettore non dal voto favorevole o contrario, ma dalla cabina elettorale stessa.

Rivolgiamo pertanto un appello aperto ai cittadini, che qui incitiamo ad allontanarsi con decisione dallo stato attuale del dibattito sul tema ed ai quali ci accodiamo nella pretesa collettiva di un confronto pubblico, obiettivo e sul merito tra le ragioni a favore e contrarie alla Città Unica. Confronto per il quale siamo disposti a metterci concretamente in gioco, nella piena consapevolezza che soprattutto per noi giovani quello che dinanzi a noi è un momento storico di importanza capitale e, molto probabilmente, irripetibile.
*avvocato Matteo Petramala, Progetto Città Unica