Tutti gli articoli di Lettere e Opinioni
PHOTO
di Piero Minutolo*
L’indizione del referendum sulla città unica è una buona notizia, saranno i cittadini a decidere. Ovviamente voteremo per il SI dal momento che attendiamo questo evento da quando lanciammo la proposta trent’anni fa. Negli ultimi mesi il fronte dei favorevoli è cresciuto velocemente, non sappiamo se convintamente o per gioco tattico. In ogni caso, pur rimanendo le nostre perplessità sui tempi lunghi, sarà alta la probabilità che la città reale possa finalmente abbracciare la città istituzionale.
Se così sarà, non solo si potrà elevare la funzione direzionale della città capoluogo, ottenere più finanziamenti e notevoli economie di spesa ma sarà possibile anche adottare un unico strumento urbanistico rivolto a disegnare una razionale programmazione del territorio, dei servizi, delle infrastrutture, delle attività produttive e limitare o impedire nuove costruzioni ad uso privato per orientare risorse finanziarie, imprenditoriali e professionali verso il recupero dei centri storici e la riqualificazione delle periferie.
Com’è noto il quesito referendario darà agli elettori anche la facoltà di scegliere il nome della città delle tre città. Durante la campagna referendaria chiederemo di votare per Nuova Cosenza, nome da noi proposto e approvato dalla Commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale. Un nome rispettoso della storia e delle tradizioni culturali del capoluogo di provincia e, nello stesso tempo, rivelatore della volontà di proiettare la comunità verso nuovi e più ambiziosi traguardi di progresso e di crescita.
Nuova Cosenza dovrà essere, a nostro avviso, la città della partecipazione e del decentramento con un governo articolato in un Consiglio comunale e almeno tre Municipi dotati di organi eletti a suffragio universale ai quali delegare adeguate risorse umane, strumentali e finanziarie per la gestione della manutenzione di strade, marciapiedi, edifici scolastici, verde, rete idrica e fognaria, impianti sportivi di quartiere e la promozione di iniziative rivolte alla valorizzazione delle tradizioni culturali e religiose.
Considerato inoltre che il nuovo Ente nella migliore delle ipotesi sarà operativo non prima di tre anni, la localizzazione del nuovo ospedale dovrà essere decisa senza ulteriori indugi. Si è già perduto troppo tempo: si sono spesi tanti soldi e trascorsi inutilmente sette anni dalla consegna del primo studio di fattibilità alla Regione. Trattandosi di un ospedale Hub, dovrà essere facilmente raggiungibile da ogni dove della provincia mediante i collegamenti stradali e ferroviari già esistenti.
La scelta, secondo noi, non deve essere effettuata tenendo conto della sua vicinanza a infrastrutture ancora da realizzare. La storia dei tempi lunghi e delle incompiute in Calabria dovrebbe insegnare qualcosa. Se le opzioni plausibili sulla localizzazione, come è probabile, saranno due (Vaglio lise e sito a nord di Cosenza nei pressi dell’Unical) sarebbe opportuno, lo ribadiamo, consultare i cittadini dell’area urbana attraverso l’indizione di un referendum. Sarebbe un bell’esempio di democrazia partecipata.
*Presidente associazione “Io partecipiamo” – ex Sindaco di Cosenza