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di Alfredo Antoniozzi*
Sono lieto e onorato che il Pd mi citi nel dibattito sulla città unica, quasi a voler far capire che questa è una loro battaglia. Tutto questo è accaduto dopo un anno in cui il Partito democratico ha definito, in alcune sue componenti, la nostra legge regionale “autoritaria e fascista” e mentre l’amministrazione comunale di Cosenza, all’interno della quale il Pd ha un ruolo determinante, ha annunciato che impugnerà il referendum consultivo.
Al netto della possibilità, che non escludo, di avere problemi cognitivi, mi sembra che qualcosa non torni. Ne mi si può dire che il Pd è cosi favorevole se poi il Comune di Cosenza, di cui fa parte integrante, ha già dato l’incarico ad alcuni legali, tra cui l’ex ministro Piazza, di impugnare l’atto amministrativo: se il partito democratico è per la città unica chieda di portare in consiglio comunale la decisione sulla impugnativa al referendum e dica di no.
Ho sempre invitato al dialogo il Pd su questo punto ma la politica dei due forni non è attuabile: se sono favorevoli dicano al sindaco di Cosenza di essere contrari all’impugnazione, altrimenti mi sembra una sorta di teatrino, oppure una netta divisione interna che emerge chiaramente e sulla quale non ho alcun titolo ad intervenire. Non si può essere maggioranza e opposizione su un argomento del genere. Quindi è il Pd che deve fare chiarezza ma dinanzi alla città.
*Vicecapogruppo FdI alla Camera dei Deputati