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di Roberta Vitaro*
La notizia del centro antiviolenza Roberta Lanzino ci ha lasciati attoniti e senza parole. Questa notizia non può passare in sordina. Da sempre lo storico cav di cosenza è un fiore all’occhiello nella realtà non solo provinciale. Oltre ad essere un centro di ascolto per le tante donne vittima di qualsiasi tipo di violenza, è infatti un luogo di formazione propedeutico alla rete di altri cav della regione. Non si capisce quindi il disegno di questa governance regionale.
Probabilmente fa da specchio a quella nazionale che non ha potenziato nessuna forma di politica sociale a sostegno dell’endemica piaga della violenza di genere. Abbiamo appreso ieri da Antonella Veltri, presidente della rete D.i.r.e, e dalla presidente del centro Roberta Attanasio che senza preavviso è stata chiusa la corrente elettrica, lasciando letteralmente al buio lo stabile dove storicamente fa casa il Cav.
Ora, a lasciarci senza parole è la mancata interlocuzione tra la regione e il Cav. Il presidente Roberto Occhiuto è solito comunicare sui social, ma come ha potuto in questo caso non avviare interlocuzioni per evitare questa gravissima empasse? Noi come comunità democratica ci siamo schierati dalla parte del cav. Vogliamo capire meglio e fare luce, perché Cosenza non può perdere questa battaglia.
Dobbiamo dire che passando dalla malasanità, dallo spopolamento giovanile della nostra regione, ora anche questa ennesima problematica ci fa capire che siamo veramente al centro di una crisi su più fronti. Probabilmente si continua a sottovalutare il problema della violenza e questo è l’ennesima goccia che pero questa volta non romperà il vaso, perché noi restiamo accanto alle attiviste e alle donne vittime di violenza.
*federazione provinciale Partito democratico