Il governo italiano sta definendo le misure previdenziali per il 2024, confermando l’Ape sociale e Opzione donna, mentre Quota 41 emerge come una possibile alternativa a Quota 103. La riforma pensionistica include anche discussioni su incentivi per chi decide di prolungare la propria carriera lavorativa e proposte per migliorare la previdenza complementare.

Ape sociale

Ape sociale continuerà a offrire un anticipo pensionistico ai lavoratori in situazioni di svantaggio. Questa misura riguarda disoccupati, caregiver, persone con disabilità pari ad almeno il 74%, e coloro che svolgono lavori usuranti, purché abbiano maturato 30 o 36 anni di contributi e abbiano raggiunto i 63 anni e cinque mesi di età. Nonostante un calo delle certificazioni nel primo trimestre del 2024, con un possibile incremento nei mesi successivi, il governo intende prorogare questa misura per supportare le categorie più vulnerabili.

Opzione Donna

Per quanto riguarda Opzione donna, i requisiti per accedere a questa modalità di pensionamento anticipato si sono irrigiditi nel 2024. Nel primo trimestre, solo 1.700 domande sono state accolte rispetto alle oltre 5.300 del primo trimestre 2023. Le donne possono ritirarsi dal lavoro con 35 anni di contributi, ma l’età minima è stata innalzata a 61 anni, con una riduzione di un anno per ogni figlio fino a un massimo di due anni. La finestra mobile resta un ulteriore fattore da considerare per coloro che scelgono questa opzione.

Quota 41

Quota 41 è il cavallo di battaglia della Lega, che propone la pensione anticipata indipendentemente dall’età, con il ricalcolo interamente contributivo dell’assegno. Questa misura risulterebbe sostenibile a lungo termine, ma comporterebbe costi elevati nel breve periodo. La discussione si aprirà se emergeranno segnali di scarso interesse per Quota 103, attualmente in vigore. Tuttavia, per chi ha un sistema misto, il passaggio a Quota 41 potrebbe comportare una riduzione del 15% dell’assegno pensionistico.

Incentivi per chi resta al lavoro sono in fase di valutazione per premiare chi decide di prolungare la propria attività lavorativa oltre i requisiti minimi per la pensione. Si discute una riedizione del cosiddetto “bonus Maroni”, destinato a coloro che scelgono di continuare a lavorare dopo aver maturato il diritto alla pensione ordinaria, evitando di aderire a Quota 103.

Previdenza complementare

Sul fronte della previdenza complementare, il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon ha avanzato la proposta di rendere obbligatorio il versamento di una parte del Tfr nei fondi pensione, con l’obiettivo di aumentare l’assegno futuro. Il governo potrebbe inoltre consentire il cumulo dei contributi versati nella previdenza obbligatoria e nella complementare per permettere un’uscita anticipata di tre anni rispetto all’età pensionabile per chi rientra nel sistema contributivo.

L’inflazione acquisita per il 2024 si attesta attualmente all’1%, in netto calo rispetto agli anni precedenti. Il governo sta valutando ulteriori misure per contenere i costi, incluse possibili restrizioni sugli assegni pensionistici più elevati, sebbene i risparmi risultino limitati.