Una pausa nei dazi per alcuni, una nuova escalation per altri. Il presidente Donald Trump ha annunciato nella notte una sospensione immediata di 90 giorni sull’applicazione dei dazi reciproci con quei Paesi che non hanno risposto con contromisure alle tariffe statunitensi. La misura riguarda solo le nazioni che hanno mantenuto un atteggiamento collaborativo, mentre per la Cina si apre una nuova fase di tensione: le tariffe sulle importazioni cinesi salgono al 125%.

Il provvedimento entra in vigore con effetto immediato. La sospensione riguarda anche i dazi fissati al 10%, congelati per tre mesi per permettere – secondo quanto dichiarato dalla Casa Bianca – “un dialogo costruttivo e la rinegoziazione di accordi bilaterali più equi”.

Linea dura con Pechino

Se da un lato si apre alla distensione, dall’altro Trump mantiene la linea dura con la Cina, accusata ancora una volta di pratiche commerciali scorrette e di non rispettare gli impegni assunti nei precedenti round negoziali. La decisione di alzare le tariffe al 125% rappresenta un colpo durissimo alle esportazioni cinesi verso gli Stati Uniti, in particolare nei settori tecnologici e manifatturieri.

Effetto immediato sui mercati

L’annuncio ha scatenato un’ondata di ottimismo a Wall Street. Il Dow Jones ha chiuso la seduta con un +5%, lo S&P 500 ha guadagnato il 5,4% e il Nasdaq ha registrato un’impennata record del 6,6%. Gli investitori hanno interpretato la sospensione dei dazi come un segnale di apertura al dialogo e come un possibile punto di svolta nelle tensioni commerciali internazionali che da mesi pesano sull’economia globale.

Analisti divisi

Gli analisti si dividono sull’efficacia della mossa. Alcuni leggono la sospensione come un tentativo strategico in vista delle elezioni presidenziali, un modo per mostrare leadership senza compromettere gli interessi economici degli Stati Uniti. Altri, invece, temono che l’aumento delle tariffe contro la Cina possa provocare una nuova spirale di ritorsioni e mettere a rischio la fragile stabilità del commercio globale.

Prossimi sviluppi

Nelle prossime settimane si attendono segnali dalle capitali interessate: la risposta della Cina sarà decisiva per capire se lo scontro commerciale evolverà in una guerra di lunga durata o se, al contrario, le parti riusciranno a trovare un terreno comune per una nuova intesa.