Nei giorni scorsi i carabinieri hanno eseguito una perquisizione approfondita nella casa di Porto di Legnago dove viveva Clara Rossignoli, 79 anni, scomparsa dall’8 aprile. In quell’abitazione risiedono il nipote di 37 anni, la sua compagna e i loro due figli. Il blitz delle forze dell’ordine, con il supporto della Sezione Investigazioni Scientifiche, ha riguardato ogni angolo dell’immobile e del giardino. Nipote e compagna sono stati poi convocati in caserma come persone informate sui fatti: l’interrogatorio, durato ore, si è concluso con l’iscrizione di entrambi nel registro degli indagati.

La Procura di Verona procede finora per istigazione al suicidio, ma non ha chiarito quali altri reati stia valutando, mentre emergono contraddizioni nelle ricostruzioni fornite dalla coppia sulle ultime ore prima della sparizione. Secondo alcuni testimoni, Clara frequentava tabaccaio e bar locali fino a martedì 8 aprile, ma poi nessuno l’ha più vista. La denuncia di scomparsa è arrivata solo giorni dopo, quando il nipote ha avvertito la madre dell’assenza della nonna.

La figlia della donna ha smentito voci di problemi economici o di salute della madre, definendo infondate le dicerie circolate in paese. Esclude la pista del suicidio e chiede che, se la madre non fosse più viva, venga restituito il suo corpo. Intanto gli inquirenti mantengono il massimo riserbo: la comunità attende sviluppi che possano finalmente fare luce su un caso avvolto nel mistero.