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Jannik Sinner oggi in visita da Papa Leone XIV, ricevuto con il presidente della Federazione italiana Tennis, Alberto Binaghi, e le rispettive famiglie. L’incontro – fa sapere il portavoce del Vaticano, Matteo Bruni – è avvenuto stamani nelle sale dietro l’Aula Paolo VI.
La Fitp nella visita da Papa Leone XIV ha portato i trofei di Coppa Davis e Billie Jean King Cup, vinti dagli azzurri lo scorso novembre a Malaga. Sinner ha invece donato al Pontefice una racchetta da tennis. «La mia racchetta è molto simile, solo il colore è un po’ diverso», ha detto il campione azzurro nel consegnarla al Santo Padre.
«Ieri sera ha vinto», ha detto poi un informatissimo Pontefice a Sinner impegnato negli internazionali di Roma. «A Wimbledon – ha detto ancora il Papa con ironia – mi lascerebbero giocare». «La pallina eccola, se vuole giocare un po’…», la ‘sfida’ di Sinner a Leone XIV. «Ma qua rompiamo qualcosa! Meglio di no», ha risposto prontamente il Papa divertito.
«Come si vede adesso a Roma?», la domanda del Papa a Sinner. «A Roma ora siamo in gioco. A inizio torneo era un po’ difficile e non sapevamo, ora con tre partite abbiamo preso un po’ di ritmo», risponde il campione, come si vede nel video pubblicato su Supertennis Tv. Binaghi ha poi donato al Papa la tessera simbolica della Fitp. «Coraggio”, ha poi detto in conclusione il Papa a Sinner, che ha ringraziato: «EÈ stato un grande piacere».
«L’incontro con il Santo Padre, avvenuto questa mattina in Vaticano, è stato molto emozionante. Per me, per Jannik e idealmente per tutta la nostra Federazione è stato un grandissimo onore, una giornata che non dimenticheremo mai. Abbiamo respirato tutta la passione che Leone XIV ha per il nostro sport e questo ci ha riempito di orgoglio. Speriamo di poter abbracciare di nuovo il Santo Padre al più presto, magari su un campo da tennis», le parole di Binaghi al termine della visita
Il Papa, grande appassionato di tennis, lunedì scorso, ai margini dell’udienza con la stampa mondiale, si era lasciato andare a una battuta sul campione azzurro. A chi gli chiedeva di organizzare una partita di beneficenza, aveva risposto: «Certo, va bene». La replica di una giornalista era stata: «Io porto Agassi». E di rimbalzo, Papa Prevost: «Basta che non porti Sinner», giocando sul doppio senso di Sinner numero uno del mondo e sul cognome del tennista che in inglese significa ‘peccatore’.