La morte di Papa Francesco, Jorge Mario Bergoglio, segna l’inizio di una fase di transizione cruciale per la Chiesa Cattolica, che ora attende il Conclave per l’elezione del nuovo Pontefice. Questo processo avrà delle tappe precise che, pur rimanendo fedeli alla tradizione, riflettono anche le modifiche apportate dal Papa stesso durante il suo pontificato.

La morte

Alla morte del Papa, il Camerlengo, presente insieme al Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie e ai Prelati Chierici, redige il documento ufficiale di morte, che viene firmato per attestarne l’avvenuto decesso. Una volta confermato, l’appartamento del Papa viene sigillato. Nel caso di Papa Francesco, questo appartamento si trovava a Casa Santa Marta, dove il Papa aveva scelto di vivere. È compito del Camerlengo informare il Vicario per l’Urbe, che a sua volta comunica la notizia al popolo e all’arciprete della Basilica di San Pietro.

In questa fase di “Sede Vacante“, è il Camerlengo a gestire i beni e i diritti temporali della Santa Sede, avvalendosi del supporto dei tre Cardinali Assistenti. Prima di ogni decisione importante, però, viene consultato il Collegio dei Cardinali.

L’annuncio del Conclave

Il Conclave, l’importante incontro che eleggerà il nuovo Papa, viene convocato dal Presidente del Sacro Collegio dei Cardinali dopo la morte del Pontefice. Tradizionalmente, il Conclave si svolge entro venti giorni dalla morte del Papa e si tiene nella Cappella Sistina.

I funerali

Papa Francesco aveva espresso il desiderio di essere sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore, e non nella Basilica di San Pietro, come da tradizione. Recentemente, aveva anche riformato le norme relative ai suoi funerali, che sono diventati più semplici rispetto al passato. Tra le modifiche, la constatazione della morte non avviene più nella camera del defunto, ma nella cappella. La salma viene deposta immediatamente nella bara, che viene esposta per la venerazione dei fedeli, senza essere collocata su un alto catafalco.

Inoltre, il Papa ha voluto eliminare la tradizionale successione di tre bare (cipresso, piombo e rovere). La nuova edizione dell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, approvata il 29 aprile 2024, raccoglie le indicazioni per la celebrazione delle esequie del Papa, un processo semplificato che riflette la sua visione di un rito più snello e meno fastoso.

Novendiali e riti successivi

Il rito del novendiale, che prevede le messe di suffragio per il Papa defunto nei nove giorni successivi ai funerali, è stato anch’esso semplificato. La nuova edizione dell’Ordo prevede tre formulari di preghiere a scelta, anziché quattro, rendendo il rito più semplice, ma sempre rispettoso della tradizione. La celebrazione funebre sarà presieduta dal cardinale decano, ruolo attualmente ricoperto da Giovanni Battista Re.