Una tragedia sul lavoro si è consumata questa mattina in uno stabile del capoluogo salentino. Razvan Iulian Gurau, operaio romeno di 26 anni, è morto precipitando da un’altezza di circa sette metri mentre stava lavorando a un edificio. Il giovane era appeso a una corda, parte dell’attrezzatura di sicurezza usata per interventi edili in quota, quando il cavo ha improvvisamente ceduto, facendolo cadere nel vuoto dal quarto piano.

Lavorava per una ditta specializzata in manutenzioni edili tramite imbracature e sistemi di ancoraggio. Al momento dell’incidente era impegnato in un intervento verticale, in una posizione sospesa che richiede massima attenzione e dispositivi certificati.

A nulla è valso il disperato tentativo del collega, un 22enne che lavorava con lui e che ha provato a trattenerlo. Dopo la caduta, in preda alla rabbia e allo shock, il giovane ha colpito un muro con un pugno, fratturandosi la mano.

Sul posto sono intervenuti i soccorsi sanitari, le forze dell’ordine e gli ispettori dello Spresal per ricostruire con precisione la dinamica e verificare le condizioni di sicurezza del cantiere. Saranno ora le indagini a stabilire se l’attrezzatura fosse conforme alle normative vigenti e se siano emerse negligenze da parte del datore di lavoro o della ditta incaricata.

L’ennesima morte bianca scuote ancora una volta il settore edile, già segnato da un alto numero di vittime negli ultimi mesi.