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Emergono nuovi dettagli sulla tragedia familiare avvenuta nella frazione di Lamon, in provincia di Belluno, dove Vladislav Gaio, 49 anni, avrebbe ucciso il figlio Riccardo, di soli 17 anni, al culmine di una lite. Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, il ragazzo avrebbe tentato di difendere la madre, Miriam Tommasini, da una delle tante discussioni con l’ex compagno, da tempo accusato di atteggiamenti persecutori. In un’escalation improvvisa di violenza, l’uomo avrebbe afferrato un coltello da cucina, colpendo mortalmente il figlio. Poi, si sarebbe tolto la vita con una pistola per l’abbattimento di animali.
A fare la tragica scoperta è stata la figlia minorenne della coppia, che ha dato subito l’allarme. La famiglia, nonostante la separazione tra i coniugi e le denunce presentate dalla donna, continuava a convivere per motivi economici. La situazione era diventata insostenibile. Vladislav, ex insegnante di arti marziali ed ex uomo immagine nei locali, da tempo non aveva un lavoro stabile, a differenza della ex compagna.
La Procura ha affidato all’anatomopatologo Antonello Cirnelli l’incarico per le autopsie. Gli inquirenti lavorano per ricostruire la dinamica esatta e far luce sulle responsabilità, mentre la comunità locale è sconvolta da una tragedia che forse poteva essere evitata.