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La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza hanno eseguito una serie di misure cautelari nell’ambito dell’operazione “Doppia Curva”, un’indagine che ha portato all’arresto di 7 persone accusate di estorsione, usura e emissione di fatture per operazioni inesistenti. Le misure, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Milano, riguardano 5 indagati posti in custodia cautelare in carcere e 2 agli arresti domiciliari.
Parcheggi dello stadio Meazza
Le accuse mosse nei confronti degli arrestati includono il reato di estorsione, con episodi collegati a richieste di denaro illecito da parte del gestore dei parcheggi dello Stadio Meazza per ottenere una “tranquillità ambientale”, il recupero di crediti da prestiti a tassi usurai e l’intrusione nelle attività di un imprenditore nel settore del merchandising. L’indagine ha anche messo in luce le attività usurarie di un gruppo di prestatori, tra cui il defunto Antonio Bellocco, che avevano preteso tassi di interesse del 400% da un imprenditore comasco, ricorrendo anche a minacce per forzarlo a pagare.
Vittime e pentito Beretta
Un altro aspetto importante dell’inchiesta riguarda l’uso di una società fittizia per emettere fatture per operazioni inesistenti, finalizzate all’evasione fiscale, inclusi i tributi su IVA e redditi. Le indagini hanno avuto origine dalle precedenti inchieste legate all’operazione “Doppia Curva” e sono state approfondite grazie alle dichiarazioni delle vittime, agli interrogatori del collaboratore di giustizia Andrea Beretta e a dettagliati esami economico-finanziari.
La Procura della Repubblica di Milano, attraverso la Direzione Distrettuale Antimafia, ha messo in evidenza che alcuni dei reati contestati sono stati agevolati dalla cosca mafiosa Bellocco, un’organizzazione che ha esercitato una forte influenza sulla zona.