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L’ex tennista tedesco Boris Becker è finito al centro di un caso mediatico per aver condiviso un post sulla morte di Hitler sui social media. Ora, tramite il suo avvocato, si è scusato e ha spiegato che si è trattato di un malinteso.
L’ex numero 1 al mondo del tennis aveva condiviso un post di un altro utente su X, in cui si sosteneva che Hitler non fosse morto nel 1945 ma che si fosse trasferito in Argentina dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. “Wow… Cosa c’è di sbagliato in tutti quei film che dicono che Hitler è morto in Germania e in Austria?”, aveva scritto in lingua inglese Becker mercoledì sera ripubblicando il post su X di un altro utente.
Interrogato in merito dall’agenzia stampa tedesca dpa, l’avvocato di Becker ha dichiarato che il tennista non intendeva avallare il messaggio originale, che appoggiava una teoria del complotto, ma piuttosto esprimere il suo stupore “perché allora tutto ciò che aveva imparato sulla morte di Adolf Hitler da tutti i film sarebbe sbagliato”. Il legale ha spiegato che il tennista si è “pentito” di aver condiviso il post “perché il suo messaggio è stato male interpretato e quindi lo ha immediatamente cancellato“.