Tutti gli articoli di Italia Mondo
PHOTO
Contratti di lavoro falsi per chi arrivava in Italia. Tra i capi dell’organizzazione criminale, smantellata all’alba di oggi dalla Polizia di Stato di Caltanissetta con l’operazione “Mare aperto”, c’era anche un imprenditore agricolo di Niscemi, oggi indagato e destinatario della misura cautelare in carcere perché ritenuto tra i capi dell’associazione che organizzava le traversate dei migranti dalla Tunisia alla Sicilia.
Secondo gli investigatori della Squadra mobile di Caltanissetta, diretti dal vicequestore aggiunto, Antonino Ciavola, l’uomo si sarebbe messo a disposizione dell’organizzazione anche attraverso l’assunzione fittizia di alcuni dei complici stranieri per legittimarne la permanenza o l’ingresso in Italia. «Anche uno dei due promotori tunisini sarebbe stato impiegato come bracciante agricolo con lo scopo di eludere la misura degli arresti domiciliari e ottenere la concessione di appositi permessi che potesse consentirgli ampi margini di manovra per organizzare liberamente i viaggi dei connazionali», spiegano gli inquirenti.
In più occasioni sarebbe stato proprio lo stesso imprenditore a recarsi in Tunisia come portavoce del promotore tunisino, prendendo accordi sul posto per pianificare le fasi della traversata e le modalità di spartizione dei proventi o ancora per mettersi a disposizione offrendo falsi contratti di lavoro ai migranti giunti in Italia.