Il premier Giuseppe Conte vuole blindare la maggioranza relativa ottenuta ieri al Senato con 156 voti favorevoli (140 contrari e 16 astenuti di Italia Viva). Il presidente del Consiglio dei Ministri, infatti, è consapevole di dover allargare la maggioranza se intende proseguire nel mandato affidatogli dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, evitando così una nuova crisi di Governo. 

«Ora l’obiettivo è rendere ancora più solida questa maggioranza” aveva twittato a caldo il premier subito dopo il voto di palazzo Madama. E il Pd lo incalza proprio su questo. «Occorre voltare pagina, rafforzare e ampliare la forza parlamentare di questo governo» ha affermato questa mattina, il segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti.

Oggi intanto il premier Giuseppe Conte dovrebbe incontrare il capo dello Stato per parlare dell’attuale situazione politica. In giornata, tuttavia, il Governo incasserà un’ampia fiducia nelle due Camere per lo scostamento di bilancio, ma è una tregua che durerà pochi giorni. 

Franceschini “invita” i senatori moderati del centrodestra

Nel frattempo, il capodelegazione Pd Dario Franceschini ha spiegato l’impegno che Conte si trova davanti: «Un governo è forte se può contare su almeno 170 senatori. Ora quindi dobbiamo lavorare per rafforzarlo e per farlo serve una missione, un disegno politico». Per questo «abbiamo offerto di allargare la maggioranza a tutti i moderati che stanno con grande disagio in una alleanza a guida Salvini e Meloni, per sostenere una linea europeista e approvare una legge proporzionale che liberi il Paese da alleanze forzate. Per Forza Italia è una occasione».

Già ieri due senatori, Rossi e Causin, si sono staccati dal gruppo azzurro per dire sì a Conte. Senza dimenticare un ritorno di fiamma per Italia Viva, nonostante il “no” del M5S. «Da giovane deputato del Partito liberale una delle prime cose che capii a Montecitorio è che in politica non si dice mai la parola mai» ha detto Andrea Marcucci, capogruppo del Pd al Senato.