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A quasi dieci anni dalla condanna definitiva a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi, il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha concesso al 41enne, recluso nel carcere di Bollate, di trascorrere parte della giornata fuori dal penitenziario, come previsto dalla misura alternativa.
La decisione arriva a 48 ore dall’udienza in cui i legali di Stasi, gli avvocati Giada Bocellari e Antonio De Rensis, avevano depositato un corposo dossier con relazioni positive sul comportamento del loro assistito. Documentazione rafforzata da una nota del direttore del carcere, Giorgio Leggieri, che ha escluso infrazioni durante i permessi concessi, nonostante il controverso episodio dell’intervista rilasciata a Le Iene.
Il caso dell’intervista a “Le Iene”
Durante un permesso premio per motivi familiari, Stasi ha rilasciato una intervista al programma “Le Iene” il 22 marzo, andata in onda il 30 marzo. La Procura generale di Milano si era opposta alla concessione della semilibertà proprio per questa intervista, avvenuta senza autorizzazione del magistrato di sorveglianza.
Tuttavia, il Tribunale ha ritenuto che non vi siano state violazioni gravi, tenendo conto anche del positivo percorso rieducativo intrapreso dal detenuto e delle attività lavorative già autorizzate in regime di articolo 21.
Nuove indagini genetiche
Parallelamente, il delitto di Garlasco continua a rimanere oggetto di indagini, a seguito della riapertura dell’inchiesta su Andrea Sempio, amico di Chiara Poggi, finito sotto i riflettori nel 2023.
Come emerso da una memoria depositata oggi dalla pm Valentina De Stefano e dall’aggiunto Stefano Civardi, i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano hanno prelevato materiale biologico anche a Marco Poggi, fratello della vittima, e a due amici, sebbene nessuno di loro risulti indagato.
Si tratta di un’attività finalizzata a raffronti genetici nell’ambito della maxi consulenza genetica ancora in corso. La Procura di Pavia ha inoltre chiesto la ricusazione del perito Emiliano Giardina, designato come esperto terzo dal Tribunale, a causa di possibili criticità nella gestione della consulenza.