Nel processo sulle curve di San Siro, la Direzione Distrettuale Antimafia di Milano ha chiesto condanne per 16 ultrà legati alle tifoserie di Inter e Milan. Il procedimento, avviato dopo il blitz di settembre scorso che ha portato a 19 arresti, riguarda reati che vanno dall’associazione a delinquere con aggravante mafiosa all’omicidio e tentato omicidio.

Per Andrea Beretta, ex capo della Curva Nord interista e collaboratore di giustizia, il pm Paolo Storari ha chiesto 9 anni di reclusione per l’omicidio di Antonio Bellocco, rampollo della ‘ndrangheta e figura di vertice della curva, e per il suo ruolo nell’associazione mafiosa. L’attenuante della collaborazione ha inciso sulla richiesta di pena. Beretta si è autoaccusato del delitto e ha fornito elementi anche sull’omicidio del 2022 di Vittorio Boiocchi, altro storico capo curva, in un filone investigativo separato.

Chiesti 8 anni per Marco Ferdico, anch’egli ex leader della Nord. Tra gli altri imputati nerazzurri, la Procura ha chiesto: 7 anni per Giuseppe Caminiti (presunti legami con la ‘ndrangheta), 7 anni per Christian Ferrario (custode dell’arsenale), 6 anni e 8 mesi per Gianfranco Ferdico, 7 anni e 4 mesi per Francesco Intagliata, 6 anni e 8 mesi per Mauro Nepi e Matteo Norrito, 5 anni per Renato Bosetti e Debora Turiello, unica donna, ritenuta responsabile della cassa e della gestione dei biglietti. Contestati anche episodi di estorsione ai danni dell’Inter.

Sul versante rossonero, il pm Storari ha chiesto 10 anni per Luca Lucci, capo della Curva Sud, ritenuto mandante del tentato omicidio di Enzo Anghinelli nel 2019. Stessa pena chiesta per Daniele Cataldo, presunto esecutore materiale. Per altri esponenti rossoneri sono state chieste condanne comprese tra 3 e 4 anni e mezzo.

Nel procedimento si sono costituite parti civili la Lega Serie A, il Milan e l’Inter. La sentenza è attesa per il 17 giugno.