A distanza di 14 anni dalla sua prima edizione, “La Piccola Betlemme” riapre le sue porte per far rivivere la magia e il vero significato della nascita di Gesù. I preparativi per il tradizionale presepe vivente, organizzato dall’Oratorio “San Nicola il Pellegrino” in collaborazione con il gruppo Itaca Comunità del Villaggio, proseguono a pieno ritmo.

Questo evento, ormai diventato una delle tradizioni più attese della città, coinvolgerà anche quest’anno il suggestivo borgo di Santa Rita a Montalto Uffugo Scalo, trasformandolo in un teatro a cielo aperto dove storia, arte e fede si fondono. Il presepe vivente non è solo un momento di rievocazione religiosa e culturale, ma anche un’occasione per rafforzare il senso di comunità in un periodo segnato da difficoltà economiche e sociali. Lungo le suggestive strade del presepe vivente, i visitatori potranno immergersi in un’atmosfera senza tempo, incontrando personaggi e mestieri tipici dell’antica Betlemme.

Oltre 30 scene storiche accuratamente ricostruite, con 150 figuranti in abiti d’epoca, daranno vita agli antichi mestieri e alle scene che caratterizzavano la Betlemme di 2000 anni fa. L’atmosfera sarà resa ancora più suggestiva dalle melodie tradizionali, che accompagneranno i partecipanti durante il cammino in questo viaggio spirituale e culturale.

Il presepe vivente è una rappresentazione della Natività di Gesù, con parrocchiani locali che interpretano i protagonisti del Natale, come Maria, Giuseppe, i pastori e molti altri. Questa tradizione, fortemente radicata nella cultura cristiana, ricrea l’atmosfera di Betlemme con costumi, ambientazioni e scene quotidiane, offrendo ai visitatori un’esperienza coinvolgente ed emozionante.

Oltre a celebrare il mistero della nascita di Cristo, il presepe vivente rappresenta un momento di riflessione spirituale e di condivisione, che unisce fede, arte e tradizione. Così gli organizzatori: «Abbiamo lavorato molto, in questi anni, per ottenere questi risultati. Ci siamo concentrati molto sui dettagli, sulle ambientazioni, sui costumi. Per la realizzazione di tutto ciò, si mobilita un’intera comunità mossa da un sano spirito di collaborazione, in cui tutti sono accomunati da tanta fede e valori quali fratellanza e amicizia.

È sicuramente molto bello quello che si può osservare nelle due giornate, ma lo è ancora di più quello che succede nei mesi di preparativi. E poi questo presepe racchiude in un cuor solo tanti cuori, anche nel ricordo di quanti vi hanno partecipato ed ora non ci sono più. La loro vicinanza è forte e sappiamo che sono con noi, sempre». La Piccola Betlemme: davvero un’occasione unica, per grandi e piccini, per riscoprire il vero senso del Natale.