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Circa quindici giorni di tutto esaurito per “Furtuna e dorma”, la commedia dialettale in due atti di Salvatore Audia. Il teatro Italia di San Giovanni in Fiore sempre stracolmo, il pubblico che ha seguito con attenzione e silenzio la prima parte, che richiedeva più riflessione, per poi scatenarsi nell’ultima parte quando tra equivoci, malintesi, trovate geniali, vi è stata una vera e propria esplosione di applausi e di grandi risate. Tutti promossi gli attori, capaci di stare sulla scena con convinzione e professionalità. Salvatore Audia, con la sua compagnia “Nuova Idea”, ancora una volta ha fatto centro. Una bella soddisfazione.
«Si consolida quello che nel tempo abbiamo seminato. Ultimamente dopo il covid abbiamo lavorato nel tempo di tre anni su tre distinte opere ed è stato un crescendo di apprezzamenti e di pubblico». Salvatore Audia come autore e come interprete principale, in tutti questi anni non ne ha sbagliato una. Il teatro continua ad essere quasi come salotto di casa sua, perché si trova sempre a suo agio, perché i suoi migliori compagni di viaggio, da Barbara Marella in poi, fanno ormai parte della sua vita artistica.

«Difatti più si va avanti e più la sfida vera è, da una parte, cercare soggetti e temi che possano conquistare il pubblico, dall’altra ripetersi, confermare nel tempo la propria valenza. In merito a Barbara Marrella posso affermare che lei è un’ottima compagna di palcoscenico con la quale si viaggia praticamente da sempre; cominciammo da ragazzi, nell’ormai lontano 1989 a leggere le prime battute insieme, anzi, ad onor del vero fu proprio Barbara che fece il mio nome per la messa in scena di una commedia all’oratorio del convento dei frati Cappuccini di San Giovanni in Fiore; con lei c’è un’intesa attoriale che va oltre il puro dettame di un copione».
Salvatore Audia è da tutti riconosciuto come uno dei migliori interpreti calabresi. «Ora questo poi decisamente è troppo». Il mestiere di attore, per chi lo fa giusto per mestiere non è affatto facile, specie alle nostre latitudini; la Calabria da sempre esprime nomi di valenza nazionale, uomini e donne che meritano l’aggettivo “migliore” molto più di me. Io mi considero un teatrante che adora quella che nel tempo è diventata una passione Tanti giovani fra il pubblico, segno allora che i ragazzi seguono il teatro con piacere, nonostante siano figli dell’epoca digitale.
Anche questo è un successo di Nuova Idea. «Credo che il teatro, questo giovane vecchio teatro, possa essere considerato come una risposta al degrado dei rapporti, all’isolamento virtuale, all’incuria nel ricercare l’essenza dell’uomo, del suo essere sempre meno umano, in una società che, se lasciata al suo destino, scomparirà definitivamente in un click, in un like, in una storia su Istagram; finirà nella brevità di un video che non lascia niente dentro e strappa per sempre il tessuto dell’intera collettività che col teatro invece ritrova se stessa. Viva il teatro».
C’è sicuramente un messaggio, un significato particolare, in “Furtuna e dorma”? “Quando si è baciati dalla fortuna, non è necessario sforzarsi per raggiungere gli obbiettivi, ti puoi anche fare un sonnellino, come in un puzzle ogni tassello va tranquillamente al suo posto; la fortuna come elemento dirimente del vivere. Infondo ci si augura buona fortuna; se c’è la fortuna può accadere di tutto, si esce vivi anche da un terremoto. Ti trovi in un bar e distrattamente giochi una schedina alla quale non avevi dato nessuna importanza poi invece ti ritrovi con una vincita inaspettata.” Per ogni attore, un aggettivo o una sola frase per descrivere le sue capacità in scena. “Voce, movimento, mimica, tre elementi che porto sempre con me sulla scena».