Qualcuno lo ha già definito quadrilatero ferroviario dell’Alta velocità: l’ennesima speranza di rilanciare lo sviluppo al Sud. Traffico merci più veloce, collegamenti tra porto e ferrovia, spostamenti più semplici in aree del Paese in cui muoversi in treno è sempre stato poco meno che un’afflizione. 

Napoli-Battipaglia-Taranto-Bari: vertici dell’area che spera di decollare grazie ai lavori miliardari finanziati dai fondi del Pnrr. C’è anche un orizzonte temporale, fissato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza: entro il prossimo triennio il Mezzogiorno disporrà sia del collegamento ferroviario alta velocità – alta capacità Napoli-Bari che del collegamento ferroviario alta velocità – alta capacità Taranto-Potenza-Battipaglia. L’integrazione tra Campania, Basilicata e Puglia sarà realtà entro agosto 2027, stando al cronoprogramma offerto da Ferrovie dello Stato. E la Calabria? Poi vediamo, verrebbe da dire stando alla tempistica, quanto mai fumosa, dei lavori che dovrebbero portare l’alta velocità fino a Reggio.

L’Alta velocità che non c’è in Calabria

L’unico tratto la cui attivazione rientra (nelle ipotesi progettuali) nello stesso intervallo temporale del quadrilatero Napoli-Battipaglia-Taranto-Bari è quello che va da Battipaglia a Romagnano. È previsto che i treni Av inizino a circolare nel dicembre 2026. Niente Calabria, dunque. Per scendere a Sud, fino a Praia a Mare, l’orizzonte temporale slitta fino al dicembre 2030. Un po’ più vicina la scadenza prevista per il raddoppio della galleria Santomarco (nel tratto tra Cosenza e Paola): dicembre 2029. Per il loro Praia-Paola, invece, la scadenza torna quella del dicembre 2030 e i lavori, stando alle indicazioni del gruppo Fs, sono in fase di progettazione. Tutto qui. Il resto della Calabria ad alta velocità è un buco nero che ha inghiottito anche il progetto del tratto Praia-Tarsia.

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