Tutti gli articoli di Cultura
PHOTO
Applausi a scena aperta per l’attrice Annalisa Insardà, che due giorni fa si è esibita nella sala polifunzionale di Scalea con il suo spettacolo “Parole femmine”, realizzato con le musiche e la voce di Vittoria Iannacone. Il suo monologo ha emozionato il pubblico presente fino alle lacrime. La Insardà, che vanta una lunga esperienza nel mondo del cinema, della tv e dello spettacolo, ha «indagato» a modo suo il significato della “parole femmine”, come l’immigrazione, la violenza e la mafia.
Dalle risate alle lacrime
«Questo spettacolo, che mi dà tanta soddisfazione, è irriverente, ironico, dissacrante, ma anche molto profondo, che affronta delle questioni prendendole di petto. “Parole femmine” è uno spettacolo che parte con grande slancio, con grande divertimento per prendere in giro questa maratona di femminilizzare ogni cosa, però poi tratta l’argomento “femmina”, l’argomento “donna” con grande serietà, fierezza e determinazione». E a proposito della questione di voler declinare al femminile le parole, ha dichiarato: «Questa necessità di “femminilizzare” a tutti i costi, diventa una necessità quasi in feroce, necessaria, intransigente, come se la femminilizzazione il linguaggio fosse compensativo della sostanza, quindi significherebbe parità ottenuta. No, qui mi oppongo, perché le cose non sono compensative, prima la sostanza e poi la forma, prima accade un fenomeno poi lo si norma, poi si raggiunge una forma corretta. Quindi prima la sostanza, la parità raggiunta in tutto e per tutto, poi lavoriamo sul linguaggio, che è importante, perché la realtà si fa con le parole, ma è importante prima di tutto suffragare con il linguaggio la sostanza e la verità».
Il mercatino solidale
Nel corso dello spettacolo, all’ingresso della sala polifunzionale, i volontari dell’associazione antiviolenza “Ilaria Sollazzo” hanno tenuto il mercatino di beneficenza. Il ricavato della vendita dei prodotti è stato interamente devoluto all’associazione, che lo utilizzerà per aiutare le donne ed i minori nei percorsi di affrancamento dalla violenza di genere.