In un martedì piovoso, il Bak&Bros di Cosenza ha accolto la poesia di Daniel Cundari, talentuoso autore, dirompente e bizzarro. Un po’ performer, un po’ poeta, apprezzato all’estero, ma con radici arricciate intorno alla sua Rogliano. Durante l’incontro di ieri, moderato magistralmente da Antonella Falco, critica letteraria, e organizzato dal vivace Books and the City e SeminAria, lo scrittore ha parlato dei suoi scritti regalando al pubblico anche un gustoso canto improvviso, assaggio dei suoi “repentismi”, una sorta di scienza-spettacolo, così si legge nelle note dell’autore, originata dal canto d’impulso e basato sul rapporto uomo/natura. Tra i vari libri di poesia di Cundari si ricordano “Geografía feroz”, “Poesie contro me stesso”, “Nell’incendio e oltre”. Tra i suoi scritti (e uno è in nuce) “Il silenzio dopo l’amore”, un antiromanzo teatrale. Traduttore di Aresti, Bufalino, Bolaño, Casariego Córdoba, Corso, Mandelstam, Ripellino, collabora con la storica rivista spagnola Quimera.