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di Alessandra Bruno
La Rassegna Primavera Mediterranea, organizzata dall’Associazione Meraki, il 20 giugno ha chiuso la sua seconda edizione presso il Museo dei Bruttii e degli Enotri. La direttrice del Museo, Marisa Cerzoso ha salutato i presenti e i relatori.
«Abbiamo immaginato una linea del tempo, dal 2009 ad oggi, da quando il museo è stato inaugurato, sebbene il museo ha una storia molto più antica, visto che l’origine della collezione risale alla fine dell’800. A partire dalla linea temporale indicata, si dà il via ad una serie di iniziative mirate a far conoscere il museo, garantendo nel contempo la sua missione principale e l’accoglienza della comunità», spiega Marisa Cerzoso.
A seguire, l’intervento della Dottoressa Paola Aurino, Soprintendente ABAP per la provincia di Cosenza: «La storia di Cosenza deve essere valorizzata al meglio. Stiamo lavorando su tante novità. Essendo un punto di riferimento, come caso unico di archeologia urbana, vivere il Museo dei Bruttii e degli Enotri significa far emergere il contributo del passato di una città così importante» .
Un progetto condiviso quello che chiude la seconda edizione della Rassegna Primavera Mediterranea, che assicura il raggiungimento di obiettivi per questa nuova stagione che interessa il centro storico della città. I nuovi obiettivi sono ulteriormente spiegati e chiariti dall’assessore Alimena: «Simbolo culturale, insieme alla Biblioteca Civica, il Museo dei Brettii e degli Enotri è il più importante riferimento di collaborazione istituzionale. Il Comune di Cosenza e la Sopraintendenza, in sinergia, sono riusciti a portare soluzioni per tanti progetti. Cosenza vecchia ha una grande occasione: è destinataria di un finanziamento molto importante che adesso sta diventando operativo. Sono iniziati i primi cantieri per realizzare le opere che consentiranno alle persone di tornare a vivere in questi luoghi».
La grande novità è che il Museo dei Bruttii e degli Enotri diventa, con questi interventi, il primo museo completamente accessibile per qualsiasi tipo di disabilità, per rispondere a esigenze diverse attraverso sistemi innovativi. «Manifesto gratitudine nel poter parlare del museo, in un clima di completa inclusività nel vivere un’ esperienza collettiva come quella di fruizione di un museo. Le istituzioni camminano sulle gambe delle persone e, se tante cose avvengono, è perche c’è una forte sensibilità anche da parte di persone giovanissime. Il museo è un lungo materiale di un lungo processo immateriale.
Al museo si riconosce il suo valore storico documentale e artistico, di esperienza di vita vissuta, ma oggi possiamo affermare che contenuto e contenitore diventano la stessa cosa: un’esperienza di fruizione di un giacimento culturale di assoluto rilievo e nel contempo di godimento dello spazio stesso», spiega Giuseppe Bruno, Dirig. Settore Cultura del Comune di Cosenza. Un museo, dunque, che continuerà ad accogliere tutte le forme di linguaggio: dall’iniziativa dell’ “Aperinchiostro”, all’allestimento di mostre e iniziative musicali. Un museo che promuove un netto superamento della concezione di museo come mero contenitore di conservazione. Progettualità e ricerca come approccio attivo, per incentivare l’aggregazione sociale delle persone che riconoscono la proiezione della collettività all’interno di questo spazio. Un miglioramento della qualità della vita, concepita non solo come esperienza personale ma anche e soprattutto come esperienza collettiva.