L’opera di Antonio La Gamba realizzata con i rottami della carretta naufragata davanti la spiaggia di Cutro è il simbolo della XIII edizione della Settimana della Cultura Calabrese, promossa dall’Universitas Vivariensis, inaugurata a Cosenza il 26 settembre scorso e che si protrarrà fino al 3 ottobre con dibattiti, appuntamenti editoriali, contaminazioni con l’arte e l’impegno sociale.

Uno scafo sul quale si protende un giovane vestito di oro, come il colore delle termocoperte che avvolgono i migranti al loro approdo sulle nostre coste – ha spiegato Demetrio Guzzardi, ideatore della Settimana della Cultura Calabrese – Questa opera artistica accompagna tutte le tappe della nostra rassegna. È un modo ritengo molto significativo per lanciare anche da qui l’appello non a respingere, ma ad abbracciare coloro che in pace e senza armi, vengono qui a cercare aiuto. La cultura è certamente utile per emancipare la società e far capire il senso della fratellanza umana».

All’auditorium Guarasci del liceo Telesio la settimana della Cultura ha incrociato le attività dei giovani impegnati nel volontariato. All’iniziativa è intervenuto monsignor Francesco Savino. Vescovo di Cassano allo Ionio e vicepresidente nazionale della Conferenza Episcopale, il presule ha detto la sua in merito all’ultimo decreto immigrazione: «Mi riservo di leggere il testo del provvedimento in maniera analitica – ha affermato – Tuttavia siamo sempre più in un tempo in cui il pendolo delle nostre posizioni oscilla tra l’indifferenza e un atteggiamento quasi criminale nei confronti dei nostri fratelli e delle nostre sorelle immigrate. Loro non sono un problema, ma un grande capitale umano. 

Anche Papa Francesco lo sottolinea. Ci vuole accoglienza, accompagnamento, discernimento e integrazione. La sfida è duplice: da una parte noi dobbiamo accogliere secondo i criteri di giustizia, di legalità e di generosità. Poi c’è la questione integrazione. Se accolgo e non integro non si realizza quel meticciato importante che indica civiltà e democrazia matura».

Il vicepresidente Cei inoltre si è detto critico sull’allestimento di ulteriori Cpr, i Centri di permanenza per il rimpatrio. «Vorrei capire quante persone si prevede di trattenere in ogni Centro di permanenza, per quanto tempo, chi si occupa del loro accompagnamento, qual è il livello di dignità della vita di questi centri. Poi non ho ancora capito se quella proposta a metà strada tra il ridicolo e il patetico dei cinquemila euro da versare per uscire dai centri di permanenza, sia contenuta o meno in questo provvedimento». 

La Settimana della Cultura è incentrata anche sul tema del ricordo. Quest’anno celebra l’80mo anniversario dei bombardamenti che colpirono Cosenza nel 1943 durante la seconda guerra mondiale. E poi ricorrono i cento anni dalla nascita di Nina Weksler, la giovane ebrea che ha raccontato in un libro i drammatici giorni trascorsi nel campo di internamento di Ferramonti. «Ricordiamo inoltre – ha sottolineato Demetrio Guzzardi – le figure di tre personalità che recentemente sono scomparse: monsignor Francesco Nolè, l’accademico Pietro De Leo e poi il filosofo Nuccio Ordine. Infine abbiamo allestito una mostra su don Carlo De Cardona, il sacerdote degli ultimi».