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di A.B.
Il sipario del Cine-teatro Italia “Aroldo Tieri” , lo scorso 17 maggio, ha aperto il sipario per l’ultimo appuntamento del Festival Nazionale della Poesia di Cosenza. Dario de Luca ha condotto la serata, calcando per primo il palco del teatro per il quale ci sarà l’inaugurazione fra qualche giorno.
«Le precedenti giornate del Festival sono state caratterizzate da tavole rotonde, incontri, seminari, giornate di studio e readings poetici. Ieri, poi, ci siamo ritrovati fuori da luoghi più istituzionali, in un pub, come capita soprattutto nella tradizione sud americana e anche in quella newyorkese: in alcuni locali, poeti di quartiere e poeti pubblicati in tutto il mondo si ritrovano e giocano a diversificare di fronte ad un microfono aperto», racconta De Luca.
Sale sul palco Arnaldo Colasanti, noto critico letterario, con Maurizio Cucchi, poeta, in collegamento da Milano. «Fare poesia è mantenere con tutta la forza un sentimento di umanità. In un mondo che ci vuole moderni e disumani, noi dobbiamo essere contemporanei e umani. In un mondo di assedio e di sangue, noi dobbiamo ritrovare nelle parole l’umanità», afferma Colasanti.
Nell’alternarsi sul palco, quando le bocche si spengono, sono i corpi ad agire e le ballerine della compagnia Balletto di Calabria hanno volteggiato fra un poeta e l’altro. Le performance di Daniel Cundari e quella di Gian Mario Villalta si concludono con appalusi scroscianti di consenso. «La parola si fa con gli stessi organi con cui si respira e con cui ci si nutre. La parola porta con se qualcosa di primitivo che comporta il respirare, comporta il muovere la bocca, comporta la musica. E tutto questo nella poesia ci permette di arrivare al senso», afferma Gian Mario Villalta.
Il momento della premiazione dei componimenti più belli è arrivato e ricevono le targhe i ragazzi che hanno partecipato ai laboratori mattutini con i poeti. Tiziano Brogiato, curatore artistico del Festival, premia i ragazzi con Tiziana Cera Rosco, poetessa e artista. La prima alunna a salire su palco del Teatro Italia è Edelweiss Rizzo del Liceo Classico Telesio, III C con il componimento “Filo sospeso”.
«Attraverso due parole chiave, spirito e terra, ho parlato del binomio che attraversa l’uomo dalla notte dei tempi, l’amore sacro e l’amore profano», afferma la studentessa. A seguire, Giada Esposito del Liceo Classico Telesio, IV C con “Lo spirito non si muove”. «Ho voluto descrivere lo spirito che resta fermo nell’attesa che io aspetto che lo spirito si muova, non mi sto muovendo io e non si muove nemmeno lui», descrive l’alunna Esposito.
Cristian Marchese della III C del Liceo Classico Telesio è il quarto studente in gara a vincere la targa con il suo componimento “Il rapporto fra terra e spirito”. «Tutti gli esseri viventi vanno alla ricerca della terra, ma prima della morte si manifesta un rapporto diretto con lo spirito. L’essere è stimolato dalla ricerca anche attraverso il contatto con la natura», conclude l’alunno Marchese. Francesco Palma della IV E del Liceo Classico Telesio è un altro vincitore della gara.
“Anima annoiata” il titolo della poesia. «Vivendo in un mondo un noioso, chiusi dentro barriere, è bello continuare ad immaginare di volare via per realizzare il nostro mondo ideale», afferma il giovane poeta. Loreda Valentini della I B del Polo Tecnico Scientifico Brutium, vince con il titolo “Il soffio del vento”. «Di tutti i segreti che potrebbe nascondere, mi piace pensare al vento come ad una persona che quando ti senti sola viene e ti fa compagnia, come ad una persona cara», racconta Loreda Valentini.
Infine, ma non ultimo per merito, Sergio Lorelli della I Polo Tecnico Scientifico Brutium con la poesia “Nello specchio delle onde del mare”. «Parlo del cammino della vita e della semplicità delle cose. Nella vita si incontra sempre una persona che può essere un fratello, un genitore o un amico che ci aiuta o ci cambia in meglio».
Grande successo per tutte le classi di tutte le scuole che hanno partecipato. Le targhe dei vincitori non presenti sono state consegnate ai professori e alle professoresse in sala. I poeti tutti si sono congratulati per il lavoro e l’impegno dei giovani ragazzi, che hanno stupito per la profondità dei loro componimenti. Per questo motivo, si è immaginata la pubblicazione delle poesie di tutti gli alunni che hanno vinto fra lo scorso anno e questa seconda edizione del Festival. In dirittura d’arrivo, salgono sul palco tutti i protagonisti delle quattro giornate per i saluti finali.
Sentiti i ringraziamenti alla Fondazione Attilio e Elena Giuliani e al Comune di Cosenza che hanno permesso la realizzazione del Festival; alla Prof.ssa Antonietta Cozza delegata alla cultura del Comune di Cosenza e all’ architetto Giuseppe Bruno, dirigente del Settore Cultura e Responsabile del patrimonio del Comune di Cosenza, grazie al quale è stato possibile aprire le porte del Cine- teatro Italia “Aroldo Tieri”.