Il gip distrettuale di Catanzaro Pietro Carè ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare relativa all’operazione “Testa di serpente” che poche settimane fa aveva portato in carcere presunti esponenti del clan degli “zingari” e del gruppo degli italiani. La Dda di Catanzaro, coordinata dal procuratore capo Nicola Gratteri, aveva deciso di fermare 18 persone con un decreto di fermo di indiziato di delitto che il gip Giuseppe Greco non aveva convalidato, applicando contestualmente la misura cautelare della custodia in carcere per tutti gli indagati fermati. Il Riesame, tuttavia, aveva scarcerato una parte degli indagati – ovvero quelli che avevano presentato ricorso – evidenziando un difetto di motivazione nell’ordinanza del gip di Cosenza, non competente a livello territoriale per reati di mafia. I reati ipotizzati dagli inquirenti sono omicidio, estorsione ed usura aggravati dal metodo mafioso.

L’ordinanza del gip distrettuale di Catanzaro

Il gip antimafia di Catanzaro Pietro Carè ha adottato questi provvedimenti: Marco Abbruzzese in carcere (difeso dagli avvocati Cesare Badolato e Giancarlo Greco), Luigi Abbruzzese in carcere (difeso dagli avvocati Cesare Badolato e Paolo Pisani), Nicola Abbruzzese in carcere (difeso dall’avvocato Giorgia Greco), Francesco Abbruzzese detto “Brezza” in carcere (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri), Roberto Porcaro in carcere (difeso dagli avvocati Luca Acciardi e Sergio Rotundo), Danilo Turboli in carcere, Alberto Turboli in carcere (difeso dall’avvocato Pierpaolo Principato) e Carlo Drago in carcere (difeso dagli avvocati Filippo Cinnante e Paolo Guadagnuolo).

Inoltre, Antonio Marotta in carcere (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri), Francesco Casella in carcere (difeso dall’avvocato Paolo Pisani), Giovanni Drago in carcere (difeso dagli avvocati Filippo Cinnante e Gaetano Maria Bernaudo), Pasquale Germano agli arresti domiciliari (difeso dall’avvocato Paolo Pisani), Antonio Bevilacqua in carcere, Andrea D’Elia (difeso dall’avvocato Cristian Bilotta in carcere), Antonio Abruzzese in carcere (difeso dagli avvocati Giorgia Greco e Antonio Quintieri), Antonio Colasuonno agli arresti domiciliari (difeso dall’avvocato Chiara Penna), Claudio Alushi in carcere (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri) e Adamo Attento in carcere (difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello).

Infine Dario Brancaleone (difeso dall’avvocato Paolo Pisani), poliziotto in servizio presso la questura di Cosenza, è stato raggiunto dall’ordinanza di custodia cautelare. Il gip distrettuale di Catanzaro gli ha concesso i domiciliari, mentre per Domenico Celebre scatta l’obbligo di firma alla polizia giudiziaria.