Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Minacce, telefonate, messaggi e persino video su TikTok: un incubo senza fine per una donna e sua figlia. La storia di una persecuzione che, partita dalla Sicilia, si è spostata in Calabria, fino a trovare l’epilogo nelle scorse ore con l’arresto del responsabile. Ma il percorso giudiziario e umano dietro questa vicenda dice molto di più di un semplice episodio di cronaca.
Una relazione finita, un incubo cominciato
Tutto comincia con la fine di una relazione. Lei, 42 anni, residente a Sciacca, in provincia di Agrigento, madre di una bambina. Lui, 43 anni, originario della stessa zona. Dopo la rottura, avvenuta ormai da diversi mesi, la donna sperava di poter iniziare una nuova vita con serenità. Ma così non è stato. Da subito, l’uomo ha iniziato a tormentarla, con atteggiamenti sempre più ossessivi e pericolosi.
Le minacce sono state inizialmente verbali, poi sono arrivate le telefonate notturne, i messaggi continui, le intimidazioni dirette e indirette anche nei confronti della figlia. Una spirale pericolosa, che ha spinto la donna a rivolgersi alle forze dell’ordine e a denunciare.
Le prime misure cautelari
La denuncia ha avuto come conseguenza l’attivazione delle prime misure cautelari nei confronti dell’uomo: l’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di dimora nella provincia di Agrigento. Misure importanti, volte a tutelare la vittima e garantire un minimo di serenità alla sua quotidianità.
Ma l’uomo, lungi dal rispettarle, ha continuato a perseguitarla. Anche a distanza, anche dopo il trasferimento a Lattarico, in provincia di Cosenza, dove avrebbe dovuto ricominciare, sotto il controllo delle autorità giudiziarie. Ma invece di ricostruire, ha scelto di intensificare.
Dalla Sicilia alla Calabria, la persecuzione continua
La situazione è degenerata nel momento in cui, dopo il trasferimento a Lattarico, l’uomo ha cominciato a usare nuovi strumenti per eludere i controlli. Nonostante le restrizioni imposte, ha violato sistematicamente le prescrizioni. A nulla è servito il divieto di comunicare con terze persone: attraverso l’uso di TikTok, pubblicava video, foto e messaggi criptici – ma chiaramente indirizzati alla donna. Alcuni contenuti avevano connotazioni minacciose, altri allusivi e manipolatori, tutti accomunati da un intento persecutorio.
Un comportamento che non è passato inosservato agli inquirenti. I Carabinieri di Lattarico hanno seguito con attenzione ogni movimento dell’uomo, monitorando anche le sue attività sui social e raccogliendo prove del suo continuo e reiterato comportamento molesto.
L’aggravamento delle misure: la decisione del Tribunale di Sciacca
Visto l’aggravarsi della situazione e la palese violazione delle precedenti misure, la Procura ha richiesto e ottenuto dal Tribunale di Sciacca un inasprimento delle misure cautelari. È stato così disposto l’arresto e il trasferimento in carcere a Cosenza.
L’esecuzione della misura è avvenuta nei giorni scorsi: i Carabinieri hanno proceduto con l’arresto dell’uomo che ora si trova in custodia cautelare presso la casa circondariale del capoluogo bruzio. Un atto che rappresenta un importante segnale di tutela per le vittime di stalking, ma anche un richiamo all’applicazione rigorosa della legge contro chi persevera nella violenza.
La parola alle forze dell’ordine: «Denunciare sempre»
In un comunicato successivo all’arresto, l’Arma dei Carabinieri ha ribadito l’importanza della denuncia. «È fondamentale che le vittime di atti persecutori si rivolgano alle forze di polizia. Ogni segnalazione può fare la differenza e contribuire a interrompere situazioni potenzialmente pericolose per l’incolumità fisica e psicologica».