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Il gip del tribunale di Cosenza Salvatore Carpino, all’esito dell’interrogatorio di garanzia svoltosi nei giorni scorsi, ha modificato la posizione cautelare di uno dei due indagati finiti in carcere nell’ambito dell’inchiesta della procura di Cosenza sullo sfruttamento degli immigrati in Sila, e precisamente a Camigliatello Silano.
Lascia il carcere dopo sei giorni di permanenza nella casa circondariale di Cosenza, Vittorio Imbrogno che secondo l’accusa è uno dei protagonisti del sistema illecito che avrebbe permesso di far lavorare gli immigrati per oltre 10 ore al giorno, pagandoli una miseria. Inoltre, gli immigrati sarebbero stati anche trattati male se si permettevano di riposarsi. Un quadro investigativo che ha coinvolto altre 15 persone, di cui 14 raggiunte da una misura cautelare vergata dal gip Carpino.

Imbrogno ora si trova agli arresti domiciliari. L’avvocato Vincenzo Guglielmo Belvedere ha spiegato che «il mio assistito nel corso dell’interrogatorio di garanzia ha risposto a tutte le domande del giudice, facendo rilevare che lui è solo un bracciante agricolo che ha sempre lavorato nei campi e non è proprietario di alcuna azienda agricola. Con gli arresti domiciliari viene meno l’esigenza cautelare della custodia in carcere ed è sicuramente un primo risultato ottenuto». (a. a.)