Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha disposto gli arresti domiciliari per Alessandro Morrone, commerciante di Cosenza imputato nel processo ordinario Reset con l’accusa (anche) di associazione mafiosa. La misura sostitutiva arriva a quasi due anni dalla sua detenzione in carcere, iniziata il 1° settembre 2022. A ottenere l’accoglimento dell’istanza cautelare, in sede di appello, è stato il suo difensore, l’avvocato Domenico De Rosa.

Nel ricorso difensivo, De Rosa ha contestato «una motivazione carente e apparente» da parte del collegio cosentino, che aveva rigettato la richiesta ritenendo sufficiente un trasferimento del detenuto in un istituto penitenziario con centro clinico. Tuttavia, secondo quanto evidenziato nel ricorso, il trasferimento non è mai avvenuto: «Il detenuto è rimasto nella Casa circondariale di Lanciano, che non è attrezzata per la cura della patologia da cui è affetto Morrone».

Il commerciante cosentino, si legge ancora nel ricorso, soffre di una grave malattia neurologica. De Rosa ha ricordato che «la stessa struttura penitenziaria ha documentato episodi di cadute improvvise» e che, in un’occasione, Morrone è caduto dalle scale dopo un improvviso cedimento.

Al centro delle censure anche il mancato parere del pubblico ministero a seguito degli accertamenti disposti dal tribunale e, soprattutto, la mancata nomina di un perito medico, nonostante – ha sostenuto il legale – «l’obbligo sancito dall’art. 299, comma 4-ter del codice di procedura penale». Secondo la difesa, infatti, il giudice, in presenza di una consulenza tecnica prodotta dalla difesa che attesti una patologia grave, ha l’obbligo di disporre una verifica autonoma attraverso una perizia terza, in mancanza della quale la decisione sarebbe affetta da vizi formali e sostanziali.

A rafforzare la richiesta difensiva anche il fatto che il domicilio indicato per la nuova misura si trova al di fuori della regione in cui si sarebbero verificati i fatti contestati, facendo così venir meno il rischio di reiterazione del reato nel contesto territoriale oggetto d’indagine.

Il Riesame, dopo aver nominato un perito, ha così condiviso le ragioni esposte dalla difesa di Alessandro Morrone. L’imputato a breve conoscerà l’esito del giudizio di primo grado.