Il Tribunale di Cosenza in composizione collegiale ha assolto per non aver commesso il fatto, Cesare D’Elia, dall’accusa di rapina aggravata, commessa il 19 dicembre 2015. L’imputato, secondo l’iniziale impostazione della Procura, per procurarsi un ingiusto profitto, in concorso con persona minorenne per il quale si era proceduto separatamente, mediante violenza e minaccia alla cassiera, si era impossessato della somma di 580 euro, sottraendola dalla cassa dell’esercizio commerciale “Eurospin”, situato in Rende.

Lo svolgimento del processo

Nello specifico, D’Elia, svolgendo la funzione di “palo”, a dire della Procura, aveva atteso il complice su un ciclomotore all’esterno dell’esercizio commerciale, per poi darsi insieme alla fuga. Alla presunta identificazione di entrambi gli imputati si era giunti attraverso l’estrazione delle riprese video, da cui però si era potuto ricavare poco, essendo il viso di entrambi i soggetti, celato dall’utilizzo di un casco e attraverso una complessa ricerca di tracce biologiche compiuta dai RIS di Messina e Palermo.

Il Tribunale, tuttavia, in accoglimento della argomentazioni sostenute dalla difesa rappresentata dall’avvocato Cristian Cristiano del foro di Cosenza e su conforme richiesta dell’Ufficio di Procura, ha assolto l’imputato per non aver commesso il fatto.

La linea difensiva

In particolare, il difensore ha sottolineato come gli esiti degli esami eseguiti sui reperti analizzati dal Laboratorio di genetica forense – Gabinetto Regionale Polizia Scientifica per la Sicilia Occidentale – fossero incompatibili con i profili genetici di D’Elia e come, di contro, offrissero conforto alla totale estraneità ai fatti dell’imputato, a carico del quale era stato possibile rinvenire solo un profilo biologico misto e come tale riconducibile a più persone, peraltro sulla fibbia del casco utilizzato dal minore e non dal presunto “palo”. Da qui la conseguente pronuncia assolutoria essendo residuata solo l’ipotesi di un possibile utilizzo del casco, da parte dell’imputato, ma in altra e diversa circostanza.

L’assoluzione del minore

Con specifico riferimento alla condotta del minore, a cui è stata contestata la rapina in concorso con Cesare D’Elia, il predetto, si precisa che è stato processato presso il Tribunale dei Minori di Catanzaro, il quale lo ha assolto da ogni accusa, in entrambe le rapine contestate nel medesimo procedimento penale, con sentenza pronunciata nell’anno 2019. Tale assoluzione è giunta a seguito di richiesta di giudizio abbreviato, rito con cui è stato definito il procedimento, il cui esito è ormai definitivo, in virtù dell’irrevocabilità della sentenza. Il minore era difeso dall’avvocato, Amelia Ferrari del foro di Cosenza.