Nei giorni scorsi si è concluso il processo di primo grado riguardante l’inchiesta sui presunti falsi esami all’Università di Cosenza. E’ un’indagine venuta alla luce dell’opinione pubblica nel 2011, ma giunta a dibattimento solo nel 2014. Dopo sei anni è arrivata la prima sentenza.

Il giudice monocratico del tribunale di Cosenza, Urania Granata ha inflitto 20 condanne e 34 assoluzioni. Per altre due posizioni è intervenuta la prescrizione. Tuttavia, su questo processo aleggia l’ombra della prescrizione. Ciò dimostra ancora una volta la lentezza della giustizia italiana – considerato che l’istruttoria dibattimentale è ripartita due volte per il cambio del giudice – rispetto a un processo che oggi dovrebbe essere definito con sentenza di terzo grado. Così, invece, non è.

Le motivazioni della sentenza saranno rese note solo nei prossimi mesi. In Appello, quindi, c’è il rischio concreto che si arrivi alla prescrizione di tutti i reati, o quasi. Mediamente, infatti, la Corte d’Appello di Catanzaro fissa l’udienza del processo di secondo grado a distanza di due anni dalla ricezione degli atti. Questo avviene quando si tratta di procedimenti in cui gli imputati non hanno misure cautelari in essere, come in questo caso, visto che viene data precedenza sempre ai processi in cui ci sono detenuti. 

“Falsi esami” all’Unical, condanne e assoluzioni

Venti condanne: gli studenti Emanuela Lentini (1 anno e 4 mesi), Francesco Leone (2 anni e 5 mesi), Maria Grazia Arena (1 anno e 4 mesi), Massimiliano Arena (1 anno e 3 mesi), Maria Biamonte (2 anni e 1 mese), Giuseppe Crescente (1 anno e 5 mesi), Francesco Crudo (1 anno e 5 mesi), Emanuele Loisi (1 anno e 9 mesi), Amedeo Greco (1 anno e 7 mesi), Maria Grazia Pitrelli (1 anno e 10 mesi), Francesco Segreto (1 anno e 9 mesi), Teresa Marino (1 anno e 11 mesi), Rocco Lucà (1 anno e 4 mesi), Giuseppe Mascaro (1 anno e 4 mesi), Cristian Palmer (1 anno e 7 mesi), Vincenzo Abate (1 anno e 6 mesi), Alfredo Ammirato (1 anno e 4 mesi), Domenico Sorrenti (1 anno e 4 mesi), Fabrizio Trieste (1 anno e 7 mesi) e l’amministrativa Angela Magarò (3 anni e 9 mesi).

Assolti, invece, Francesca Greco, Ottorino Guglielmelli, Marika Guido, Umberto Gugliotti, Giuseppe Iannicelli, Andrea Caruso, Chiara Perri, Valeria Amisano, Aloisio Maria Giovanna, Giovanna Divina Butera, Eleonora Condò, Tommaso Costantino, Rosa Corea (assoluzione e prescrizione per altri reati), Federica Ismara Donato, Franca Lucia Leonetti, Raffaella Lombardi Satriani, Valentina Magnone, Ivan Martino, Enrica Mazziotti, Maria Rita Niccoli, Emilio Nigro, Salvatore Perfetti, Maria Donnici, Anna Procopio, Teresa Richetta, Giovanna Saraco, Antonio Scerbo (1985), Antonio Scerbo (1983), Andrea Talarico, Francesco Tarasi, Maria Giorgia Vitale, e gli amministrativi Fortunata Candido, Valeria De Bonis e Paola Volpe. Prescrizione, infine, per Dalila Barrile e Paola Zucco.

Nel collegio difensivo figurano, tra gli altri, gli avvocati Franz Caruso, Giampiero Calabrese, Antonio Quintieri, Giorgia Medaglia, Luca Acciardi, Mario Alberelli, Ugo Vetere, Gaetano Maria Bloise, Eugenio Bisceglia, Alessandra Fiorino, Benito Apollo e Stefania Ingrosso.